“Il nuovo regolamento Ater nel complesso ancora non ci convince, pur essendo soddisfatti per l’accoglimento di alcune nostre proposte: non ha senso, per esempio, mantenere il contratto quinquennale anziché a tempo indeterminato, visto che ci sono le soglie di permanenza”. È quanto afferma il Consigliere regionale del Partito Democratico Claudio Sinigaglia insieme al Capogruppo Stefano Fracasso e ai colleghi Graziano Azzalin, Bruno Pigozzo e Andrea Zanoni al termine dei lavori della Seconda commissione, “dove l’assessore Manuela Lanzarin ha illustrato le modifiche al regolamento attuativo della Legge 39, che dovranno essere poi votate la prossima settimana. Grazie alla nostra continua pressione e a una mobilitazione costante sono stati ottenuti risultati importanti, la partita però non è ancora chiusa – avvertono i consiglieri dem – c’è la questione della valutazione delle persone che hanno terminato il ciclo lavorativo e ricevono il Trf o degli aumenti del patrimonio mobiliare legate a assicurazioni sugli infortuni. Le soglie basate sul reddito lordo per ridurre il valore del Tfr non ci convincono, dovremmo dare maggiore flessibilità”.
“Non nascondiamo comunque la soddisfazione per il recepimento di istanze che abbiamo sollecitato per mesi: la progressività dell’aumento dei canoni o la non applicazione dell’aumento Iva (10%). L’aumento complessivo del loro valore passa da 52 a 68 milioni anziché 78 come previsto in precedenza, inoltre il numero di coloro che vanno in decadenza scende a meno di 300 da oltre 5mila, grazie alle due fasce di permanenza Isee-Erp, da 26mila e 35mila euro. Non sappiamo nello specifico quali saranno i nuclei che avranno una riduzione più consistente del canone: da alcune simulazioni sembrerebbe che chi ha un Isee più alto abbia maggiori vantaggi, ma dipende dai criteri di valutazione che saranno applicati. Per tutti questi motivi – concludono – abbiamo chiesto le audizioni dei sindacati, in modo da verificare più attentamente l’applicabilità del nuovo regolamento”.
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