Sono passati due mesi – scrive il consigliere comunale Ciro Asproso – dalla presentazione riservata ai soli consiglieri di maggioranza del progetto per il nuovo villaggio USA di Vicenza. Quel poco che si sa dell’ampliamento lo abbiamo appreso dalla stampa: 320 milioni di euro di investimento, oltre 400 unità abitative disposte su più piani e il raddoppio delle cubature.
Da quanto mi risulta il Comune avrebbe espresso l’intenzione di ottenere una tripla rotatoria a titolo di compensazione, addebitandone i costi agli americani, ma com’è noto l’amministrazione USA impegna risorse solo nelle aree dove può far valere una concessione d’uso, rilasciata dal nostro Ministero della Difesa. Quindi, dato che i tempi e le modalità di un’eventuale acquisizione sono incompatibili con il crono programma degli americani, vi è la concreta eventualità che i costi ricadano sulle finanze pubbliche.
Quello viabilistico è senz’altro uno dei principali problemi derivanti dal progetto di ampliamento, ma non l’unico: le altezze degli edifici – si parla anche di 5 piani fuori terra – andranno inevitabilmente a modificare lo skyline della vecchia zona residenziale e ad impattare col cono visuale di Monte Berico; inoltre le opere esterne prevedono scavi per la realizzazione dei nuovi sottoservizi.
Considerato che il COMIPAR tornerà a riunirsi il 14 maggio p.v.: Quali prescrizioni intende impartire il Comune di Vicenza? Quali saranno gli interventi di mitigazione dell’impatto sul paesaggio, quali le modifiche alla viabilità ordinaria e ai sottoservizi, e quali i costi a carico della collettività? Quando si pensa di convocare la Commissione Territorio per l’illustrazione del progetto?