Il consigliere comunale di opposizione di Vicenza Ciro Asproso (Coalizione Civica) assieme ai colleghi di lista Leonardo Nicolai e Mariangela Santini commenta in un comunicato il nuovo piano per Campo Marzo presentato dalla giunta di centrodestra e accolto positivamente ieri dal consigliere leghista Reginato. Secondo Asproso però si tratta di un annuncio che vuole rilanciare l’immagina del sindaco. “Il sindaco Rucco, evidentemente, non vuol essere da meno e a metà del suo mandato avverte il bisogno di un rilancio d’immagine, di un grande progetto di riqualificazione urbanistica, capace di suscitare emozioni nell’opinione pubblica e di ricompattare una maggioranza fin qui sfilacciata e priva di stimoli. Tuttavia, già all’esordio commette un grosso errore, poiché la trasformazione del tessuto urbano non è materia che si possa risolvere solo sul piano estetico, né la si può delegare all’archistar di turno – afferma Asproso -. Ricucitura urbana e reti ecologiche sono alla base dell’urbanistica moderna e noi di Coalizione Civica le invochiamo da tempo, ben venga quindi un progetto che mette in relazione Piazze e Aree verdi, Percorsi pedonali e Percorsi fluviali, ma senza improvvisazioni. Il processo che dal rendering progettuale conduce al risultato finale è lungo, complesso e irto di ostacoli, vi sono molti aspetti tecnici, economici e funzionali che abbisognano di continui aggiustamenti; solo una città pienamente coinvolta e consapevole delle scelte fatte può essere in grado di portarlo a termine senza danni collaterali”.
“Per questo divengono fondamentali la partecipazione pubblica e la trasparenza procedurale, proprio a partire dalla scelta del progettista e dal confronto tra più soluzioni alternative. Peraltro – proseguono ancora gli esponenti di Coalizione Civica – la rifunzionalizzazione di Campo Marzo non dovrebbe prescindere dal recupero di un pezzo dimenticato di città, ossia l’ex PP5, e in particolare il Parco di S. Felice, che lambisce l’ex ospedale psichiatrico e s’incunea fino a toccare la Stazione ferroviaria. Altro tema, non meno importante, è quello delle risorse economiche. Il balletto delle cifre è già iniziato e nel giro di pochissimi giorni il costo finale è lievitato da 3 a oltre 5 milioni di euro senza neppure un’idea di quali possano essere le fonti di finanziamento – fatto salvo i soldi che ci metterebbe il Comune: 2,7 milioni di euro in tre anni, tutti con ricorso all’indebitamento”.
“Inoltre, non possiamo dimenticare che gran parte del progetto si regge sull’approvazione da parte di RFI del tunnel automobilistico davanti alla Stazione e sulla rivoluzione del trasporto pubblico in centro città; due passaggi cruciali, anche in considerazione del fatto che da tempo aspettiamo di conoscere il nuovo Piano della mobilità sostenibile, il quale, nonostante le promesse reiterate stenta ancora a vedere la luce. Riservare Viale Roma unicamente al filobus, eliminando la fermata e il capolinea di ben 6 linee di autobus non è cosa di poco conto; prima di procedere con quest’ipotesi faraonica è più che mai necessario capire cosa cambia nel sistema di trasporto pubblico locale”.
“Insomma, le incognite sono molte e tutte di un certo rilievo, da parte nostra vi sarà un atteggiamento responsabile e scevro da preconcetti, ma la bussola da seguire dev’essere l’interesse per il bene pubblico e il rispetto dei principi di partecipazione. Non sarà quindi sufficiente “consultare i cittadini”, ma bisognerà assicurare loro – conclude Coalizio Civica – degli strumenti concreti per influire sul processo di trasformazione urbana”.
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