Nursing Up, De Palma: «Contratto Sanità 2019-2021: apprensione per dialogo tra Aran e MEF per esito positivo della bozza»

E' necessario un impegno corale delle Istituzioni per ridurre al massimo i tempi. Gli infermieri italiani non possono permettersi ulteriori salti nel buio, le sfide da vincere e gli obiettivi ancora da raggiungere sono cruciali».

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«Piccoli passi avanti, barlumi di luce, sembrano emergere, in queste ore, nel fitto dialogo in corso tra l’Aran e il MEF, in merito alla seconda nota di rilievi mossi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, rispetto ai quali dipenderà l’esito positivo della bozza del nuovo Contratto della Sanità, 2019-2021, che dovrà, successivamente, essere portato in Consiglio dei Ministri per l’approvazione.

Successivamente ancora il tutto dovrà essere trasmesso alla Corte dei Conti per la certificazione della compatibilità economica e finanziaria.

Solo allora i sindacati potranno finalmente sedersi al tavolo e firmare definitivamente il contratto.

Monitorizziamo le novità in corso con comprensibile apprensione per le sorti degli infermieri e delle altre professioni sanitarie, dice Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, e lo facciamo direttamente dal blog del Presidente Antonio Naddeo.

In tal senso, non possiamo che prendere atto del costante impegno dell’Aran e del suo Presidente, nel voler accelerare la trattativa e arrivare alla firma di questo contratto, si spera, entro la fine di ottobre: nel contempo non possiamo che esprimere un fermo e determinato monito affinché tutte le questioni poste sul tavolo, che rallentano l’iter della sottoscrizione definitiva, vengano attenzionate e risolte senza ulteriori indugi.

«Le contingenze economiche del nostro Paese devono indurre le stesse Istituzioni, a tutti i vari livelli, a lavorare in piena sinergia, da subito, per non interrompere bruscamente e depauperare il delicato percorso di valorizzazione dei professionisti della salute, intrapreso solo in minima parte con l’ipotesi di contratto sottoscritta a giugno scorso, e con quei piccoli traguardi raggiunti, su cui è impressa la nostra impronta, quella delle nostre battaglie di piazza, come il raggiungimento dell’indennità di specificità infermieristica.

Alla luce di una inflazione che ogni giorno ci soffoca sempre più, con repentino aumento del costo della vita, e con i rincari energetici che mandano in tilt la serenità di milioni di famiglie, non possiamo permetterci ulteriori salti nel buio.

Parole chiave dal contenuto esecrabile, come infermieri sottopagati, come demansionamento, stress, mancata valorizzazione, violenze, e soprattutto carenza di personale, rappresentano ahimè l’eterno leit motiv delle nostre campagne stampa.

E’ evidente che, mentre un sindacato come il nostro non deve, non può fermarsi, dall’altra parte le istituzioni, in primis la politica nazionale e regionale, e la stessa Aran, giocano un ruolo chiave, seppur ognuno profondamente distinto.

Con tutti loro noi abbiamo dimostrato di essere sempre pronti al dialogo, senza scendere mai a compromessi, senza mollare di un millimetro, nel rispetto di quello che gli infermieri e i colleghi delle altre professioni sanitarie ci chiedono ogni giorno, di quello che si aspettano da un sindacato come il nostro.

Noi continuiamo a metterci competenze e qualità umane, indiscutibilmente, ma di fronte a situazioni allarmanti come il calo delle iscrizioni ai test di ammissione di infermieristica, o le continue dimissioni volontarie dalla sanità pubblica da parte di centinaia di professionisti, non possiamo certo fare salti di gioia.

In definitiva, Nursing Up lo aveva ribadito dopo la firma della ipotesi di contratto a giugno: ovvero che di fronte a qualsiasi ostacolo che si fosse frapposto alla sottoscrizione definitiva di tale documento, avrebbe reagito chiamando in lotta i professionisti sanitari del SSN. Per questo, di fronte all’eventuale perpetrarsi di ritardi nella sottoscrizione definitiva del CCNL 2019/21, valuteremo ogni possibilità, sino a mobilitare i colleghi infermieri e delle altre professioni sanitarie, con tutti gli strumenti che la legge ci riconosce per rivendicare i nostri sacrosanti diritti.

Ora siano le Istituzioni, ognuna al proprio livello, a darci quelle risposte che attendiamo da tempo!», chiosa De Palma.