Finalmente arriva il tanto atteso atto di indirizzo per il contratto sanità, quello che avrebbe dovuto garantire la svolta nella delicata trattativa contrattuale – ha dichiarato nella nota che pubblichiamo Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up -. Cerchiamo, con la schiettezza che sempre ci contraddistingue, di spiegare alla collettività cosa sta accadendo.
Il Comitato di Settore, nell’individuare i perimetri entro i quali dovranno essere utilizzate le risorse aggiuntive destinate al nuovo ordinamento, e quindi poco più di 157 milioni di Euro, ha dato indicazioni affinché il contratto sanità in fase di discussione debba concentrarsi sul sistema degli incarichi, sia dell’area elevata qualificazione che di quelli delle altre aree, tra le quali troviamo quella dei professionisti e dei funzionari.
Particolare interesse viene anche dedicato alle progressioni verticali tra le aree del nuovo sistema mentre, sempre per gli effetti di questa direttiva dovranno perdere le speranze quei sindacati che, attraverso il contratto nazionale, chiedevano di far passare ad un’area superiore “solo determinate categorie di personale amministrativo e/o operatori socio sanitari etc, lasciando gli infermieri e le altre professioni sanitarie nell’area dove già si trovano.
Beninteso, Nursing Up plaude, e non ha nulla da eccepire sulle eventuali ipotizzate riclassificazioni verso l’area superiore di qualsiasi tipologia di dipendente, ma questo, ovviamente, non potrà avvenire senza che il contratto garantisca la medesima opportunità anche al personale dell’area delle professioni sanitarie, che altrimenti resterebbe lì confinato, senza poter accedere alle medesime possibilità di progressione di carriera riservate agli altri.
Restano da presidiare le approvande norme sulle progressioni verticali, cioè quelle dalle quali, allo stato dell’arte, sarebbero esclusi tutti i dipendenti dell’Area professionisti sanitari e dei funzionari”, poiché il Comitato di Settore, nel proprio atto, ha indicato anche tali tipologie di progressioni come destinatarie di parte delle risorse.
Ricordiamo si tratta di procedure che, con il nuovo contratto, consentiranno al personale dipendente delle singole aziende sanitarie, di avanzare area per area.
Nel tavolo negoziale, la delegazione Nursing Up continua a chiedere che vengano individuate modalità idonee a compensare le opportunità di progressione verticale alle quali infermieri e professioni sanitarie non avranno accesso, e che sono fuori dal sistema degli incarichi, perché le attuali norme in bozza dicono che alle stesse potranno accedere solo i dipendenti delle aree sottostanti.
Occorrono differenziali aggiuntivi, per il personale al quale non viene garantito l’accesso alle progressioni verticali inter area, come infermieri e professioni sanitarie.
Sull’indennità di pronto soccorso, il cui valore è di 63 milioni, l’indicazione è quella di attribuirla al personale operante nei servizi di pronto soccorso, “in ragione dell’effettiva presenza in servizio”, mentre sull’attribuzione della famosa percentuale aggiuntiva dello 0,22 del monte salari, quella integrativo da destinare al trattamento accessorio pari a circa 51.03 milioni, il Comitato ha deciso di passare il testimone alle aziende sanitarie, e quindi alla contrattazione integrativa. Infatti, le risorse aggiuntive confluiranno nello specifico fondo destinato al disagio, e potranno essere così utilizzate
Tra le tante altre questioni oggetto della trattativa, nell’ambito di un testo contrattuale in fieri che si presenta oggi notevolmente migliorato rispetto alle versioni precedenti anche in forza dell’accoglimento delle numerose modifiche da noi proposte, dovrebbe essere ormai a buon punto la norma sulla mobilità richiesta e perorata dal Nursing Up, con una ulteriore novità: finalmente l’ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) ha accolto la richiesta del sindacato, di rendere obbligatoria per le aziende sanitarie, l’applicazione dei criteri di priorità nell’accettazione delle domande di trasferimento.
Obbligo quindi, per le aziende sanitarie, di attenersi a criteri generali e non discrezionali nella selezione dei candidati. Quindi i trasferimenti dovranno essere accordati privilegiando le domande per gravi e documentate esigenze di salute, per ricongiungimento del coniuge o per l’assistenza dei figli minori o inabili, dei genitori ecc…
Sarebbe finalmente passata anche la norma, richiesta sempre dal Nursing Up, e tra le tante altre, che introduce una priorità nell’impiego flessibile dei genitori di figli minori che lavorano e che sono entrambi turnisti, consentendo ai medesimi, ove non ostino particolari ragioni organizzative, lo svolgimento di turni di servizio opposti. E’ anche stata modificata la norma voluta dall’ ARAN, oggetto di un aspro confronto con il Nursing Up, sul riconoscimento dei festivi infrasettimanali al personale turnista. In sostanza l’ARAN ha deciso di applicare, in via generale, i contenuti della famosa Sentenza di Cassazione, ottenuta dopo un ricorso promosso da nostri iscritti sostenuti dal Nursing Up.
Restano ancora punti aperti, ivi compresa l’attribuzione delle risorse aggiuntive oggetto del recente atto del Comitato di Settore. La volontà palesata dal Presidente dell’ARAN alle Organizzazioni Sindacali oggi presenti in trattativa per il contratto sanità è quella di verificare, già dalla prossima settimana, se vi sono le condizioni per chiudere il contratto.