Con l’invasione russa dell’Ucraina, la crisi energetica e l’aumento dei prezzi, ci si potrebbe dimenticare facilmente che per la fine del 2022 è previsto l’annuncio, da parte della Commissione europea, di una proposta di etichetta nutrizionale fronte-pacco armonizzata e obbligatoria per tutta l’UE. E l’eventualità che la scelta possa ricadere sul Nutri-Score non piace ad alcune lobby agroalimentari, che a Bruxelles e nei singoli stati stanno combattendo una feroce battaglia contro l’etichetta a semaforo francese. Per questo è stata lanciata sulla piattaforma Change.org una nuova petizione a sostegno dell’adozione del Nutri-Score obbligatorio.
“L’etichetta nutrizionale fronte-pacco Nutri-Score – si legge nell’appello – deve essere difesa dalle lobby che cercano di distorcerla ed evitare che diventi obbligatoria in Europa.” Il sistema di etichettatura è stato adottato ufficialmente in Francia il 31 ottobre 2017, dopo una durissima battaglia contro le lobby durata quasi 4 anni. Il logo a cinque lettere e cinque colori –dalla ‘A’ verde scura alla ‘E’ rossa – si trova sulla parte frontale delle confezioni dei prodotti. L’obiettivo è quello di “aiutare i consumatori a fare scelte alimentari più sane al momento dell’acquisto, fornendo informazioni nutrizionali semplici che consentano di confrontare facilmente, in un colpo d’occhio, la qualità nutrizionale dei prodotti alimentari”, scrivono i promotori, che ricordano anche l’esistenza di numerosi gli studi scientifici – una cinquantina – a dimostrazione dell’efficacia dell’etichetta a semaforo.
Dopo l’adozione ufficiale in Francia, negli anni successivi altri sei paesi hanno deciso di implementare il Nutri-Score: Belgio, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera. Inoltre, grazie alle pressioni di scienziati, operatori sanitari, associazioni dei consumatori, Ong e cittadini, in Francia più di 800 marchi si sono impegnati a utilizzarlo, tra cui alcuni brand italiani come Mutti, Cirio, Patamore, Giovanni Rana. Barilla, dal canto suo, lo ha implementato sul suo marchio Harry’s di prodotti da forno. Ci sono però ancora molte aziende e multinazionali che si rifiutano di adottare il Nutri-Score e lo combattono in sede europea. È il caso di Coca-Cola, Ferrero (che in Italia sostiene e usa il NutrInform Battery), Mars, Lactalis, Mondel?z, Kraft e molte altre aziende nazionali e internazionali.
L’intenzione della Commissione Europea di proporre, all’interno della sua strategia Farm to Fork, un’etichetta nutrizionale armonizzata e obbligatoria entro la fine del 2022 ha messo in agitazione le lobby. Oltre alle aziende e alle multinazionali contrarie al Nutri-Score, sono scesi in campo anche di alcuni settori agricoli, in particolare quelli dei formaggi e delle carni lavorate, che però spesso hanno alle spalle grandi gruppi industriali come Lactalis, che non vogliono fornire ai consumatori un’informazione trasparente sui profili nutrizionali dei propri prodotti e sfruttano il tema della ‘protezione degli alimenti tradizionali’ a questo scopo.
In tutta Europa, quindi, “assistiamo a una nuova intensa attività di lobby degli attori economici, – si legge nell’appello – trasmessa da molti politici a livello nazionale e regionale (spesso per ragioni elettorali) che stanno facendo di tutto per impedire che il Nutri-Score venga adottato in Europa come il modello unico e obbligatorio di etichetta nutrizionale o tentando di stravolgerlo per tutelare alcuni settori agricoli (proponendo esenzioni di determinati prodotti)”.
Per questo i promotori della petizione chiedono ai governi dei paesi europei di “privilegiare la tutela della salute pubblica alle pressioni delle lobby che ambiscono a boicottare o distorcere il Nutri-Score”, al Parlamento europeo di “adottare Nutri-Score come etichetta frontale obbligatoria per l’Europa nel 2023, tenendo conto del suo fondamento scientifico e dell’interesse dimostrato in termini di salute pubblica” e alle aziende di “rispondere alla richiesta dei consumatori di una vera trasparenza nutrizionale e applicare il Nutri-Score immediatamente”
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(Il Fatto Allimentare del 29/06/2022)
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
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Fonte: Nutri-Score, una petizione per difendere l’etichetta a semaforo dalle lobby