L’assessore Paolo Romor ha portato oggi i saluti dell’Amministrazione comunale alla sessione plenaria autunnale del Club di Venezia, che si tiene fino a domani a Palazzo Franchetti a Venezia, organizzato dal Dipartimento Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con l’Ufficio informazione in Italia del Parlamento Europeo, la rappresentanza della Commissione Europea in Italia e il Consiglio d’Europa.
Il Club di Venezia è l’organismo informale che riunisce i responsabili della comunicazione istituzionale degli stati membri e delle istituzioni europee per discutere argomenti di interesse comune, confrontare strategie di informazione e comunicazione, scambiare idee ed esperienze sulle migliori pratiche organizzative.
“Vi occupate di un tema complesso – ha esordito l’assessore Romor, dopo aver ringraziato il Club di Venezia per essersi riunito ancora una volta in Laguna – perché la comunicazione istituzionale degli enti pubblici presenta molteplici aspetti molto delicati: c’è alla base la questione della competenza di chi la gestisce, che è chiamato da un lato a conoscere una moltitudine di argomenti e allo stesso tempo le strutture e il funzionamento degli enti stessi; c’è poi il tema della chiarezza espositiva, perché bisogna rivolgersi ad un pubblico indifferenziato, quindi il messaggio dev’essere corretto, ma anche espresso semplicemente, in modo da essere compreso da tutti. C’è infine il fattore della tempestività, che forse c’è sempre stato, ma che sicuramente ha subito negli ultimissimi anni un’accelerata notevole, con l’utilizzo dei social network. Oggi una notizia, dopo dieci minuti, rischia di essere già tardiva o, purtroppo, inquinata da informazioni a volte anche volutamente distorte. La funzione della comunicazione istituzionale è proprio quella di arginare questo fenomeno”.
Gli interventi della giornata si concentreranno sull’impatto delle tecnologie digitali sulla comunicazione pubblica, con particolare attenzione proprio al contrasto della disinformazione grazie all’uso istituzionale dei social media, sulla cosiddetta “capacity building”, nonché sui progetti di “Open Government” e sulla collaborazione tra stato e società civile. Domani, invece, si discuterà del futuro scenario europeo dei mezzi di informazione, dell’impegno UE per riformare il sistema e di iniziative comuni di resilienza alle “minacce ibride” nel campo della comunicazione.