Il consigliere regionale del Partito Democratico Giacomo Possamai commenta in un comunicato l’approvazione del consiglio comunale di Vicenza della fusione di Aim con Agsm. “Come ha già avuto modo di dire Otello Dalla Rosa (che Possamai sfidò alle primarie del PD in occasione delle comunali del 2018) in Sala Bernarda ieri, Vicenza retrocede da città capoluogo a cittadina di provincia.
“Spesso nel dibattito pubblico il destino di AIM e, in generale, il tema delle aziende di servizi pubblici locali vengono vissuti come molto distanti dalla vita delle persone. Ma non è così: da
AIM dipende la raccolta dei nostri rifiuti, la fornitura del gas e dell’energia in tantissime delle nostre case, una parte dei lavori pubblici nella nostra città, la gestione dei cimiteri e delle aree
verdi, e molte altre cose. E non è solo questo, visto che AIM ogni anno consegna al suo azionista, e cioè al Comune di Vicenza dividendi importanti da investire sulla città, che negli anni sono diventati sempre più importanti vista la crisi perdurante delle casse comunali.
Per cui è un tema di servizi ma anche di investimenti sulla città – continua Possamai – perdere un’azienda come AIM, di fatto regalandola ad AGSM Verona, vuol dire causare un danno irreparabile a Vicenza e ai vicentini”.
“Certo, anche noi nel 2017 avevamo caldeggiato la fusione con Verona ma a condizioni ben diverse. Oggi invece regaliamo la nostra multiutility con un concambio più sfavorevole ed una governance fortemente sbilanciata su Verona, senza un peso nelle scelte decisionali: una soluzione al massimo ribasso per Vicenza che esce perdente da questo accordo consegnando agli scaligeri il suo ultimo gioiello. L’Amministrazione Rucco ha di fatto perso due anni a rincorrere fantasmagorici accordi prima con Ascopiave e poi con A2a, per poi
chiudere questa intesa, che evidentemente era l’ultimo treno a disposizione.b È importante, infine, capire come siamo arrivati a tutto questo. E in questo caso le responsabilità stanno anche in capo alla Regione, grande assente dallo scenario delle multiutility e che non si è mai interessata della costituzione di un polo veneto. Perché siamo diventati terra di conquista delle multiutility emiliane e lombarde? Proprio perché in Veneto non c’è stata la volontà di favorire progetti di aggregazione tra le realtà del territorio, che sarebbero stati fondamentali – conclude Possamai – per assicurare i migliori servizi ai cittadini e per garantire investimenti ed innovazione”.
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