Oli alimentari esausti in Veneto, nel 2021 RenOils ha raccolto 31% in più rispetto al 2020

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Oli alimentari esausti in Veneto: il Consorzio RenOils nel corso del 2021 ha raccolto in Veneto 9.368.500 kg (+31% rispetto al 2020) di oli e grassi vegetali e alimentari esausti nei 9.630 punti di ritiro presenti sul territorio, rappresentati da utenze commerciali, industriali e domestiche. 

A livello nazionale nel 2021 ha raccolto 49.075 tonnellate di oli e grassi vegetali e alimentari esausti e in quattro anni (dal 2018 al 2021) complessivamente 162.702 tonnellate. RenOils può far affidamento su una capillare rete di partner operativi costituita da 15 aziende di raccolta e trasporto e 27 impianti di trattamento e recupero, rispettivamente operative con 19 e 37 unità locali.

“Siamo molto orgogliosi – ha spiegato Ennio Fano, Presidente di RenOils – dei risultati raggiunti nel 2021, anno in cui, nonostante la pandemia da Covid 19 che ha comportato chiusure e una drastica riduzione dell’arrivo dei turisti italiani e stranieri, ha segnato una ripresa dell’attività. RenOils può vantare un sistema di rendicontazione, unico nel suo genere nel settore, che consente di produrre e rendere disponibili elaborazioni puntuali sull’andamento delle raccolte e del recupero, anche su base regionale. Abbiamo pensato, quindi, di mettere questo servizio a disposizione di tutti caricando periodicamente sul sito internet renoils.it una serie di dati e infografiche sull’andamento della raccolta regione per regione”.

Aspetti ambientali

Il rifiuto da oli e grassi vegetali e animali è catalogato come non pericoloso ed è completamente riciclabile; tuttavia presenta delle criticità se non gestito correttamente.

Rende sterile il terreno su cui viene versato perché la terra diventa impermeabile e non permette al sistema radicale delle piante l’assunzione delle sostanze nutritive necessarie a vivere.

Se versato in acque superficiali forma un’estesa pellicola impermeabile impedendo alla flora e alla fauna acquatica lo scambio di ossigeno acqua-aria causandone la morte. Basta un kg di olio vegetale esausto per inquinare una superficie d’acqua di 1.000 mq.

Versato in falde acquifere profonde, ne compromette la potabilità.

Gettato nel lavandino finisce negli scarichi fognari delle città alterando la corretta depurazione delle acque, l’efficienza dei depuratori con conseguente aumento dei costi di gestione e di manutenzione degli impianti a carico dei cittadini.

Il riciclo

Gestire in maniera corretta gli oli e grassi vegetali e animali esausti rappresenta un’opportunità per l’ambiente e un valore economico. L’olio raccolto per essere riutilizzato deve subire tutta una serie di trattamenti: la purezza dell’olio recuperato è caratteristica essenziale che ne determina la possibilità di riutilizzo in diversi ambiti, quali la produzione di biodiesel per autotrazione; l’utilizzo in impianti di cogenerazione; la produzione di bio-lubrificanti, di saponi, cere ed altro.

Dal punto di vista dei gas a effetto serra, si stima che ogni tonnellata di rifiuto riutilizzato comporti una media 2,3 tonnellate di anidride carbonica equivalente non immessa nell’atmosfera, già depurata dalle immissioni inerenti ai trasporti e alla lavorazione. Di conseguenza RenOils, con circa 40.000 tonnellate di oli avviati al riciclo, ha realizzato un risparmio di oltre 95.000 tonnellate di gas serra non immessi in atmosfera.

La raccolta in Italia

La raccolta è capillare in tutta Italia; RenOils serve tutte e 20 le Regioni italiane e l’estero. I punti di raccolta serviti sono attualizzati e censiti da un Sistema di Monitoraggio e una Piattaforma web, progettata in collaborazione con la società Innovation – Technologies Information Methodologies for the Earth Tor Vergata University of Rome spin-off company. Il sistema consente di avere una rappresentazione su base geografica delle diverse componenti della filiera; di rappresentare, su base geografica, i dati relativi alle quantità di oli e grassi alimentari raccolte ed avviate a recupero; di gestire e aggiornare le anagrafiche degli operatori afferenti al sistema autonomo RenOils; di produrre e rendere disponibili elaborazioni sull’andamento delle raccolte e del recupero, disaggregate spazialmente e temporalmente e statistiche sulla produttività della filiera, mettendo a confronto i diversi segmenti. Inoltre le statistiche per regione sono necessarie al Consorzio per indirizzare le azioni di sviluppo sulla base delle quantità effettive da raccogliere soprattutto nelle regioni più deficitarie e per le zone difficilmente raggiungibili.

“Le attività di informazione ai consorziati e agli utenti finali – ha commentato Fano – è al centro della nostra mission. La vera sfida è migliorare la raccolta differenziata presso i cittadini mettendo in piedi, insieme ai comuni e alle municipalizzate, dei modelli di raccolta virtuosi e innovativi capaci di intercettare quegli oli che se dispersi nell’ambiente possono causare danni a suolo e acque. A tal proposito, abbiamo registrato un grande successo del progetto sperimentale di raccolta nei piccoli Comuni nel Lazio. Ad oggi le Amministrazioni coinvolte sono 46, in cui il Consorzio RenOils ha installato i contenitori destinati a raccogliere l’olio di scarto prodotto nelle cucine dei cittadini. Nel 2021 sono state raccolte oltre 10mila kg provenienti dalla raccolta domestica, ma questo è un dato sicuramente sottostimato poiché molti Comuni hanno iniziato la raccolta da qualche mese e le quantità attualmente presenti nei contenitori non sono state ancora contabilizzate. Un partnership sottoscritta con la Regione Lazio – ha concluso il Presidente – che vorremmo replicare in altri territori, con il prezioso coinvolgimento delle Amministrazioni Regionali”.