Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, 85 Mln di euro di debiti: l’accusa del Pd Veneto

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Esultanza per l'assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 Milano Cortina

“La Regione del Veneto contrarrà un debito per 85 milioni di euro per lo svolgimento delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Ben 40 milioni nel 2024 e 45 milioni nel 2025: è tutto messo nero su bianco sul bilancio 2023-2025 illustrato oggi in Seconda Commissione”.

La sottolineatura è del Consigliere regionale veneto del Partito Democratico Andrea Zanoni che sottolinea: “C’è chi non potrà accendere il riscaldamento, chi probabilmente si ammalerà a causa della casa ghiacciata, chi dovrà stringere la cinghia a causa dei rincari delle spese quotidiane del 12%.

Ma intanto, chi amministra il Veneto, invece di pensare a questi bisogni essenziali, pensa a fare debito. Le Olimpiadi Milano Cortina, che secondo i promotori dovevano essere un’opportunità per i territori, rischiano di generare, con i soldi dei veneti e degli italiani, opere che diventeranno cattedrali nel deserto. A cominciare dalla pista da bob, dal costo esorbitante di 80 milioni di euro: uno spreco che grida vendetta, considerata l’esiguità degli atleti di questa disciplina e i cambiamenti climatici che ci dicono che la neve potrebbe diventare un vecchio ricordo”.

Proprio sulla Pista da Bob, al centro di un acceso dibattito, proprio ieri il governatore veneto Luca Zaia ha messo quella che sembra essere la parola fine: “La pista da Bob si farà“, ha detto dopo uno scambio epistolare con presidente del Coni, Giovanni Malagò (qui l’articolo completo).

Parole che non sono piaciute a Cristina Guarda, consigliera di Europa Verde e tra le principali esponenti politiche venete contrarie all’opera al pari di un comitato di cittadini di Cortina (leggi qui).

“È il caso di tornare alla realtà”, ha detto nel corso di una conferenza stampa alla quale ha partecipato la Presidente del Comitato “Voci di Cortina”, Marina Menardi, che si è tenuta questa mattina a Venezia.

“La nostra è una battaglia per riportare alla normalità e a favore dei cittadini del Veneto e della nostra montagna la scelta legata agli investimenti pubblici connessi all’evento olimpico del 2026 – ha sottolineato la Consigliera Guarda – e in particolare sulla pista da bob di Cortina, fondi che non sono soltanto della Regione, ma anche di altri enti”ì.

I costi futuri – ha aggiunto -, appaiono fortemente sottovalutati a causa dell’aumento del costo dell’energia, a fronte di future entrate assolutamente sovradimensionate: si pensi all’idea del taxi bob, della discesa fatta dagli amatori non sportivi assieme a un bobbista esperto, per il quale si prevedono 6000 discese all’anno, quando in realtà negli altri impianti europei dove si pratica questa disciplina le discese medie annue sono 1300.

È evidente che questo tipo di rapporto è irreale, e noi desideriamo che si ritorni alla realtà, con numeri veri che consentano di spiegare ai cittadini come questo tipo di investimento possa essere utile o meno: per noi non lo è, e anzi, rischia di essere un cappio al collo per la comunità di Cortina”.