E’ stata una giornata di festa questa mattina a Favaro Veneto all’insegna dello sport, dell’amicizia e del divertimento. Oltre 200 bambini di 12 squadre di basket del territorio comunale hanno partecipato al torneo di basket promosso dalla Pallacanestro Favaro. Un appuntamento a cui ha voluto presenziare anche il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, e in rappresentanza della città, la presidente del Consiglio comunale, l’assessore alla Mobilità, il presidente della Municipalità di Favaro Veneto e numerosi consiglieri comunali e di Municipalità.
Un’occasione per condividere un momento di aggregazione sociale proprio nello spirito della nuova piastra polivalente, su cui si è svolto l’incontro, realizzata dall’Amministrazione comunale con fondi PON Metro 2014-2020 dopo l’abbattimento dell’ex piscina Marco Polo.
Grazie a un piano di inclusione sociale finanziato con fondi PONMetro con 230mila euro (Asse 4 – infrastrutture per l’inclusione sociale Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020”) l’area è tornata ad essere un luogo d’incontro e di aggregazione per la comunità con aree ad hoc per le varie attività sportive. Una superficie di 1400mq in quota, con soletta in calcestruzzo, copre ora il perimetro della vecchia piscina e potrà essere utilizzata per attività sportive, dalla pallacanestro al volley. I lavori hanno anche consentito il recupero dell’area verde e la realizzazione di venti parcheggi a disco orario, di cui tre riservati a persone con disabilità.
Un’area messa a nuovo, appositamente pensata in funzione del distretto sanitario, dell’auditorium e della scuola elementare Fucini, che vi gravitano intorno.
Ed oggi, dopo la benedizione del patriarca Moraglia, la piastra è stata utilizzata per la festa di fine anno della Pallacanestro Favaro. Anche il patriarca ha tirato a canestro non prima di aver ricordato ai piccoli giocatori i valori che insegna lo sport: “Serietà, lealtà, dando il meglio di sé senza pretendere di vincere. Le regole non vanno solo rispettate, ma anche accettate: uno sport di squadra aiuta a diventare dei buoni cittadini”.