Da più di un anno i cittadini italiani e di tutto il mondo, scrive nella nota che pubblichiamo. firma di Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia, sono costretti a sacrifici senza precedenti di recente memoria. Soluzioni restrittive, di maggiore o minore condivisibilità, hanno portato alla lacerazione del tessuto sociale ed economico del Paese e una vera ripresa non sembra all’orizzonte. Intere generazioni subiranno il contraccolpo dell’anomalia di un’epoca storica straordinaria, nella quale non si è stati in grado di dare sostegno adeguato a debolezze e fragilità.
Da ultimo, ci si aggrappa alle speranze portate dall’intensificarsi della campagna vaccinale e del piano di attuazione del Recovery Fund, ma in questi giorni sembra tornato a salire il numero di contagi e si discute un’altra volta di un autunno in dad e smart working. Disorienta anche la scelta di imporre l’obbligo di green pass per i luoghi a rischio di assembramento a prescindere dal contesto epidemiologico territoriale di riferimento.
Inevitabili le reazioni scomposte di protesta e manifestazioni di piazza.
In balìa di una inaccettabile opacità informativa, complice un giornalismo non sempre ispirato a lealtà e più spesso mosso da esigenze di attrattività mediatica, il disagio diffuso è comprensibile e fondato.
L’evento pandemico ha segnato un ineluttabile spaccato tra il prima e il dopo, rivoluzionando in maniera radicale e duratura le dinamiche di relazione sociale, lavorativa e di mercato.
In un momento di massima tensione e sfiducia, Meritocrazia Italia chiede alle Istituzioni che venga aperta un’inchiesta sulla verità delle origini del virus, che sembra ormai certo non essere di natura spontanea, affinché l’esperienza non si riproponga mai più in nessuna misura.
In ogni caso, sollecita anche l’adozione di una più stringente regolazione internazionale sulle misure di sicurezza necessarie allo svolgimento di attività di laboratorio a elevata pericolosità.
Walter Mauriello
presidente Meritocrazia Italia