Omicidio Fioretto Vicenza ’91: Umberto Pietrolungo ha chiesto il rito abbreviato

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Cold case Fioretto-Begnozzi omicidio Vicenza (foto Francesco Dalla Pozza) Umberto Pietrolungo klinger
A terra a destra il corpo dell'avv. Pierangelo Fioretto, a sinistra quello della moglie Mafalda Begnozzi (foto Francesco Dalla Pozza)

Umberto Pietrolungo, presunto killer dell’avvocato Pierangelo Fioretto e della moglie Mafalda Begnozzi, entrambi uccisi il 25 febbraio 1991 a Vicenza, sarà giudicato con il rito abbreviato.

I legali dell’uomo, Giuseppe Bruno, Marco Bianco e Matilde Gresedin, hanno recentemente depositato al Gip di Vicenza la richiesta per il rito alternativo, condizionata ad un accertamento peritale di natura genetica, per accertare se effettivamente il Dna rilevato su alcuni guanti in pelle ritrovati al tempo del duplice omicidio dei coniugi Fioretto nei pressi della scena del crimine appartenga o meno a Umberto Pietrolungo.

L’imputato aveva 15 giorni di tempo per chiedere di poter essere interrogato dal pm o per avanzare richiesta di rito abbreviato, possibilità dovuta al fatto che il delitto risale a un periodo antecedente alla riforma Cartabia, che lo esclude.

La svolta su questo cold case era avvenuta nel giugno scorso (leggi qui), con la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare a Pietrolungo in carcere a Cosenza, dove è recluso per altri reati.

A risalire al presunto omicida sono state le impronte digitali parziali sul silenziatore di una pistola e il Dna rilevato in un guanto usato per l’assassinio. Le foto segnaletiche di Pietrolungo, affiliato alla ‘ndrina dei Muto, hanno permesso a alcuni testimoni il riconoscimento dell’uomo, anche a distanza di oltre 30 anni.