(Adnkronos) – Nuova udienza, la quinta, oggi in tribunale a Milano del processo per l'omicidio di Giulia Tramontano, la 29enne incinta di 7 mesi uccisa a coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello: è la a prima senza i familiari della vittima. La corte d'Assise d'appello di Milano, su richiesta delle parti civili (a cui si sono associati la difesa e la procura), ha detto sì alla richiesta di porte chiuse con riferimento alle immagini dell'autopsia e del ritrovamento della giovane, uccisa con 37 coltellate. Il difensore della famiglia della 29enne, Giovanni Cacciapuoti, ha chiesto di procedere a porte chiuse, di fronte a "immagini necessarie per l’istruttoria, ma che è meglio non mostrare" alla stampa e agli studenti presenti in aula. I giornalisti, e il pubblico, potranno tornare in aula solo per le conclusioni orali dei medici legali che hanno eseguito l’accertamento sul corpo senza vita della giovane donna incinta del piccolo Thiago. In aula, oltre alle parti, anche l’imputato che rischia l'ergastolo. "Nulla ci restituirà Giulia, abbiamo gridato a voce alta, lo faremo ancora, affinché sia fatta giustizia per lei e Thiago". Sono le parole che Franco Tramontano, papà di Giulia, a affidato ai social prima dell'udienza. Mamma Loredana, su Instagram, ha scritto: "Oggi ancora più forte: giustizia per Giulia e Thiago". Mentre Mario, il fratello minore della vittima, mostra una foto della famiglia. "Continueremo a lottare ogni singolo istante della nostra vita, affinché sia tolta la libertà per sempre a chi ti ha negato la possibilità di essere una madre, una figlia, una sorella e tanto altro. Ti amo e mi manchi Giulié". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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