Operatore socio sanitario con formazione complementare in Veneto, nota degli Ordini delle professioni infermieristiche

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Operatore socio sanitario con formazione complementare
Operatore socio sanitario con formazione complementare

Sulla figura dell’Operatore socio sanitario con formazione complementare in Veneto si registra un intervento a firma degli ordini delle professioni infermieristiche. “La Regione Veneto – si legge – sta andando dritta verso l’istituzione dell’Oss fc, la V Commissione Consiliare della Regione Veneto prima di esprimere un parere ha ritenuto opportuno sentire anche la nostra Federazione Oss Migep sulla questione dell’Operatore socio sanitario con formazione complementare.

Abbiamo compreso la forzatura che sarà presa dalla Politica, ieri c’è stata un’audizione a porte chiuse dove i partecipanti non potevano conoscere le varie opinioni, adesso il provvedimento dovrebbe ritornare al Consiglio Regionale per una successiva valutazione e per essere votato e approvato. La nostra posizione ha evidenziato forti dubbi sulla tutela dello stesso operatore, dove sono imposte competenze strettamente infermieristiche, verranno a mancare garanzie sulla responsabilità professionale, e l’autonomia di quest’operatore.

un’audizione a porte chiuse dove i partecipanti non potevano conoscere le varie opinioni, adesso il provvedimento dovrebbe ritornare al Consiglio Regionale per una successiva valutazione e per essere votato e approvato. La nostra posizione ha evidenziato forti dubbi sulla tutela dello stesso operatore, dove sono imposte competenze strettamente infermieristiche, verranno a mancare garanzie sulla responsabilità professionale, e l’autonomia di quest’operatore.

Ci domandiamo: gli oss sono davvero contenti di questa evoluzione a costo zero? Inoltre, non è previsto un nuovo inquadramento contrattuale, non è previsto nessun aumento salariale e infine, dove sono le tutele assicurative?

Oggi gli Opi del Veneto svendono la propria professione per avere in cambio il monopolio della formazione oss e la dirigenza negli ospedali, la Politica con l’avvallo degli Ordini Infermieristici “punisce” gli oss creando nuove difformità nella formazione addossando sugli oss maggior responsabilità a costo zero.

Comprendiamo la necessità di coprire la carenza organica, ma non condividiamo la forma regionalista della riforma che la Regione Veneto ha messo in atto, questa iniziativa crea un vuoto legislativo, lascia spazio a enormi interrogativi e crea nuove difformità nella formazione, l’oss fc non ha il supporto di un’equipe.

Quello che accade in Veneto l’abbiamo descritto in maniera chiara in tanti articoli, si sta creando un forte procedimento difficile da gestire, si creerà un precedente che raccoglierà le altre regioni fino all’attuazione di questo provvedimento non solo anche nel pubblico impiego. Tutto questo dopo una pandemia che ha messo in evidenza i tagli nella sanità e i gravi limiti nell’emergenza. Ci sarà una diminuzione del personale infermieristico, l’utente pagherà tutto questo perché è considerato solo più un prodotto per far cassa.

La Fnopi e l’Opi delle altre regioni quale posizione prenderanno? Vediamo cosa succede il 18 maggio con il Tar del Veneto”, conclude la nota.