“Il cda di Agsm-Aim, con obbligata prudenza, dispone verifiche sull’operazione Compago gestita in prima persona e voluta dall’Ad Quaglino per essere certi dei valori e che quindi non vengano buttati soldi dei cittadini veronesi e vicentini. E il sindaco Tommasi cosa fa? Invece di ringraziare il Cda e il collegio sindacale di Agsm-Aim per questa ottima prudenza, chiede la revoca dei consiglieri veronesi e non di chi voleva a tutti i costi comprare Compago.
Ora il Pd e i sodali di sempre già preparano nuove trattative con A2A che vorrebbe dire perdere la società che dal 1892 è della città. Peraltro, risulta incredibile come Tommasi abbia fatto di tutto perché non venissero depositate agli atti le relazioni autonome, indipendenti e qualificate che sono state pretese dal Cda”.
Queste le parole sull’operazione Compago del Consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Gruppo misto) che aggiunge: “Ancora una volta si cerca l’alibi, quando non sia stato creato ad arte, per raggiungere l’obiettivo che anch’io contribuii a smascherare essendo stata una rapina di A2A sul patrimonio dei veronesi. Ora, ciò che non entra dalla porta lo si fa entrare dalla finestra? Già allora auspicai trattative con Dolomiti Energia, con Alperia e le altre società attorno a Verona. Chiedo in primis ai sindaci che rappresentano la proprietà delle società pubbliche: a che punto siamo? Dica chiaramente Tommasi se l’obiettivo è quello di consegnarci nelle mani lombarde o emiliane. Qualcuno si sta interessando? Sono queste le cose da fare per non regalare ancora una volta pezzi di Verona in giro per l’Italia. Troppi consulenti strapagati parlano di questi temi, ma mi pare facciano più l’interesse delle proprie tasche o di occulti mandanti che dei veronesi mentre la politica sembra troppo distratta a parlare di inutilità”.