Oltre 1 milione e mezzo di euro di sanzioni elevate dalla Guardia di Finanza che ha scoperto operazioni irregolari in un money transfer di Thiene. Una vera e propria stangata contro i presunti illeciti rilevati dalle fiamme gialle nei confronti del titolare e di un dipendente dell’esercizio oltre che per ben 187 clienti.
Il tutto nell’ambito dei controlli svolti dalla finanza in materia di prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.
Per l’esattezza la somma complessiva delle sanzioni ammonta a 1.548.000 euro. Altri numeri dell’operazione: gli approfondimenti svolti hanno riguardato circa 35.500 transazioni finanziarie del money transfer, avente sedi operative a Thiene e Merano e riconducibile ad un cittadino di nazionalità pakistana, per un volume complessivo di oltre 10,7 milioni di euro in rimesse di denaro effettuate nel 2021 e nei primi sei mesi del 2022.
“L’attività di controllo – spiegano dal comando provinciale di Vicenza della guardia di finanza – ha permesso di appurare violazioni alle prescrizioni dell’art. 49 del D.Lgs. 231/2007 circa il trasferimento di denaro contante, atteso che la citata normativa prevede che i trasferimenti di denaro intercorsi tra un solo ordinante e un solo beneficiario, effettuati nell’arco di 7 giorni anche attraverso le reti di più istituti di pagamento, non devono essere complessivamente di importo pari o superiore a 1000 euro.
Le attività investigative effettuate dai finanzieri thienesi hanno consentito di individuare 235 operazioni (attraverso le quali sono stati trasferiti complessivi circa 389.000 euro) nelle quali sono state adottate le cosiddette tecniche di frazionamento (smurfing) degli importi da trasferire allo scopo di aggirare la citata normativa.
Sono state quindi irrogate sanzioni amministrative per 790.000 euro, nei confronti del titolare e di un dipendente del money transfer, nonché per ulteriori, complessivi 758.000 euro a carico di 187 clienti, per la quasi totalità di origine extra-comunitaria, che hanno effettuato le predette operazioni di trasferimento di denaro irregolari principalmente verso le famiglie di origine in Marocco, Pakistan, Bangladesh e India.
In ogni caso, sono in corso ulteriori accertamenti nei confronti degli ordinanti e dei beneficiari dei trasferimenti finanziari tesi a evitare potenziali illeciti.
Il controllo dei circuiti di pagamento alternativi al sistema bancario, degli strumenti di moneta elettronica e delle valute virtuali è indispensabile per intercettare possibili operazioni di finanziamento di reti terroristiche e consentire il monitoraggio dei flussi finanziari sospetti.
Si tratta del metodo più efficace per individuare i capitali di origine illecita, prevenendo e contrastando forme di riciclaggio in grado di inquinare l’economia legale e di alterare le condizioni di concorrenza”.