Vicenza, 27 settembre 2021 – La Provincia di Vicenza ha chiamato a raccolta i Comuni vicentini per mettere a disposizione le linee guida per elaborare le ordinanze antismog che già dal prossimo venerdì 1 ottobre dovranno essere adottate.
Un invito a cui hanno risposto circa 70 tra sindaci e assessori all’ambiente, che si sono confrontati stamattina con il consigliere provinciale con delega all’ambiente Matteo Macilotti.
“La Regione Veneto ha emanato due provvedimenti che prevedono misure importanti e gravose per affrontare la problematica delle polveri sottili – ha premesso Macilotti- Lo schema di ordinanze redatto dalla Provincia recepisce le indicazioni di tali provvedimenti regionali, ora ogni Comune deve adattarle al proprio territorio, ricordando che le deroghe sono eccezioni e vanno usate con moderazione e responsabilità. Non solo perché è in corso un procedimento alla Corte Europea di Giustizia, ma anche e soprattutto perché si parla della salute dei cittadini.”
Tre le ordinanze proposte, tante quante le fasce in cui sono suddivisi i comuni vicentini e veneti.
Nella prima fascia ci sono i comuni sotto i 10mila abitanti. Nella seconda i comuni tra i 10 e i 30mila abitanti. Nella terza c’è l’agglomerato Vicenza e i Comuni con più di 30mila abitanti.
Ad un numero di fascia maggiore corrispondono maggiori limitazioni. Fino ad arrivare in terza fascia al blocco dei veicoli euro4 diesel già al livello di allerta verde, quindi in condizioni di normalità. Quest’ultima limitazione è sospesa finché dura l’emergenza sanitaria legata al covid, quindi, per ora, fino al 31 dicembre.
Le limitazioni riguardano tutte le fonti di inquinamento atmosferico, dai veicoli alle caldaie passando per l’abbruciamento di ramaglie e lo spandimento di liquami (in allegato il DGR con le indicazioni specifiche). La normativa regionale prevede che le fonti vadano limitate in misura maggiore mano a mano che la qualità dell’aria peggiora, passando dall’allerta verde all’arancione alla rossa.
A proposito di livelli di allerta, Arpa Veneto ha comunicato che il bollettino sulla qualità dell’aria non esce più due volte alla settimana, ma 3 (lunedì, mercoledì e venerdì) per essere più preciso ed efficace, e tiene anche conto delle previsioni metereologiche. Le indicazioni del bollettino sono valide a partire dal giorno successivo alla loro pubblicazione, per dare ai Comuni il tempo di adeguarsi. Per facilitare le operazioni, Arpa Veneto invierà ai Comuni la comunicazione di cambio livello di allerta.
Dall’emergenza alla prevenzione
La vera arma contro l’inquinamento atmosferico, in particolare da polveri sottili, è la prevenzione. Ne è convinta la Provincia di Vicenza, che mette a disposizione dei Comuni un fondo di 200.000 euro per dotarsi del Paesc (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima). Sul portale “CambiamoAria” della Provincia è pubblicato il bando a cui possono partecipare tutti i Comuni che aderiscono al Patto dei Sindaci per la qualità dell’aria.
“Il Paesc è lo strumento che permette di pianificare interventi mirati nel proprio Comune -commenta Macilotti- E’ fondamentale che ogni Comune vicentino se ne doti o lo aggiorni se vogliamo che le azioni contro l’inquinamento atmosferico siano efficaci. La lotta allo smog non può essere combattuta solo a suon di divieti, ma con una programmazione seria e che guarda al medio e lungo termine. La nostra Provincia vuole essere all’avanguardia in questo ambito.”
Abbruciamento ramaglie
L’abbruciamento delle ramaglie e, più in generale, degli scarti vegetali è una fonte consistente di polveri sottili. Per questo la Regione Veneto prevede il divieto su tutto il territorio regionale dall’1 ottobre al 30 aprile. Una limitazione che nel vicentino è particolarmente sentita, vista la grande quantità di produzione di scarto vegetale.
Il problema è stato affrontato dal consigliere Macilotti con le associazioni del mondo agricolo. “La maggior parte degli agricoltori si è già dotata di sistemi di cippatura, mentre per i possessori di giardino sono a disposizione gli ecocentri comunali. Il problema rimane per la “fascia di mezzo”, ossia per chi ha uno scarto importante ma non tanto da essersi dotato di un sistema specifico per eliminarlo. Abbiamo in programma alcuni incontri con aziende che offrono servizi di cippatura in loco in modo da sottoscrivere accordi che prevedano prezzi calmierati.”