OrgelMesse alla terza edizione: liturgie al suono dell’organo a Tonezza del Cimone

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Domenica 18 agosto prende il via, alla Chiesa di San Giacomo e San Cristoforo di Tonezza del Cimone, la terza edizione della rassegna “Orgelmesse”, nata da un’idea del maestro Enrico Zanovello e resa possibile grazie alla collaborazione di importanti istituzioni come il Conservatorio “Pedrollo” di Vicenza, il Festival Concertistico Internazionale sugli Organi Storici del vicentino, la Società del Quartetto di Vicenza, la Diocesi di Vicenza e il MIBAC – Ministero per i beni e le attività culturali.

L’iniziativa è stata illustrata alla stampa questa mattina – 25 luglio – dal Presidente e dal Direttore Artistico della Società del Quartetto, Paolo Pigato e Piergiorgio Meneghini, dal direttore del Conservatorio “Pedrollo” di Vicenza Roberto Antonello, dal direttore dell’Ufficio diocesano per la Liturgia mons. Pierangelo Ruaro e dall’ideatore maestro Enrico Zanovello.

Il titolo tedesco “Orgelmesse” sta ad indicare l’antica prassi, molto in voga nell’Europa Occidentale, di arricchire le celebrazioni liturgiche con pezzi di musica sacra per solo organo composti appositamente o tratti dal vastissimo repertorio storico a disposizione. Con il passare degli anni tale prassi è andata progressivamente in disuso, tanto che oggigiorno l’organo viene utilizzato prevalentemente per accompagnare i gruppi corali durante le celebrazioni, ovvero come strumento da concerto in occasione di festival e rassegne organistiche.

L’idea del maestro Zanovello, attraverso le “Orgelmesse”, è di ridare all’organo da chiesa quel ruolo importante che aveva in passato all’interno delle funzioni liturgiche ponendosi anche due altri obiettivi: valorizzare il notevole patrimonio organistico storico delle chiese del territorio e dare visibilità ai giovani interpreti coinvolti nella rassegna – sono sedici, tutti dai 20 ai 30 anni – che si sono diplomati o stanno ultimando gli studi nelle classi d’organo del Conservatorio “Pedrollo” di Vicenza, considerate fra le migliori e le più seguite in Italia.

Durante le “Orgelmesse” i quattro momenti fondamentali della liturgia – Ingresso, Offertorio, Comunione e Congedo – saranno accompagnati dall’esecuzione di brani che abbracciano epoche e stili assai diversi, per arrivare a composizioni dei nostri giorni, alcune delle quali scritte appositamente per questa rassegna. In qualche occasione l’interprete di turno si cimenterà in alcune improvvisazioni: anche questa un’antica prassi, oggigiorno poco frequentata, attraverso la quale gli organisti davano prova del loro talento.

Il pubblico dei fedeli e degli appassionati che seguirà le “Orgelmesse” avrà l’occasione di ascoltare brani di autori molto noti (Frescobaldi, Bach, Mendelssohn, Couperin, Messiaen, Galuppi e Bellini) accanto a pezzi di compositori meno conosciuti, ma che hanno comunque lasciato testimonianze importanti nel repertorio per organo. Sono personaggi come il romano Filippo Capocci, accademico di Santa Cecilia e maestro d’organo della Regina Margherita; Marco Enrico Bossi di Salò, organista che fu osannato in ogni parte del mondo; il friulano Giovanni Battista Candotti, autore di una piccola “riforma” della musica sacra; Giovanni Morandi, che portò ai massimi splendori la musica per organo all’italiana nel XIX secolo; Luigi Ferdinando Casamorata, noto critico musicale che contribuì al dibattito sull’estetica della musica sacra. E ancora: Zipoli, Storace, Perosi, Gherardeschi, Nave, Lucchesi, Padre Davide da Bergamo e Niccolò Moretti.

Fra gli autori stranieri vissuti fra il Cinquecento e l’Ottocento si avrà modo di scoprire la scuola francese di Ambroise Thomas, Gaston Bélier e Louis Raffy, il belga Joseph Hector Fiocco, i tedeschi Rinck, Vetter, Walther, Muffat e Fischer, gli spagnoli Antonio de Cabezón e Juan Cabanilles e il britannico John Stanley. In tutto saranno presentati una cinquantina di compositori, con una buona rappresentanza di autori del Novecento e contemporanei.

Fra gli strumenti protagonisti delle “Orgelmesse” ci sono degli stupendi esemplari ottocenteschi costruiti da premiate ditte come De Lorenzi, F.lli Serassi, G.B. Zordan & figli, Gonzati, Malvestio, Giacobbi e Dal Santo Bernardo, oltre a due esemplari del XX secolo: un Pugina del 1914 e un Balbiani del 1933. Il più antico e raro strumento è un Gaetano Callido del 1805 ampliato da Giobatta Zordan nel 1883.

Le “Orgelmesse” iniziano domenica 18 agosto alle 10,30 alla Chiesa di San Giacomo e San Cristoforo di Tonezza con Elia Bortomiol che ai comandi di un “De Lorenzi” del 1852 eseguirà una serie di sue improvvisazioni.

L’elenco completo della rassegna è consultabile sul sito Internet della Società del Quartetto di Vicenza all’indirizzo www.quartettovicenza.org.