(Fonte Adnkronos) Ancora nessuna certezza da parte dell’intelligence Usa sulle origini del coronavirus. Il presidente Joe Biden ha ricevuto martedì un rapporto riservato che il Washington Post definisce “inconcludente” riguardo alle ipotesi che il patogeno abbia compiuto il salto da un animale a un essere umano attraverso un processo naturale, oppure che sia sfuggito da un laboratorio cinese. La comunità dell’intelligence Usa, riferisce il Post, nei prossimi giorni valuterà se rendere pubbliche parti del documento.
Il rapporto è il risultato di un intenso lavoro durato 90 giorni, dopo che Biden aveva incaricato a maggio le agenzie di intelligence di produrre un documento “che possa portarci più vicini a una conclusione definitiva” sulle origini del virus.
Ma nonostante l’analisi di informazioni di intelligence già esistenti e la ricerca di nuovi elementi, gli esperti Usa non sono riusciti a trovare un consenso unanime sulle conclusioni del loro lavoro, secondo quanto riferito al Post da funzionari dell’amministrazione.
La direttiva di Biden, giunta dopo gli attacchi lanciati alla Cina dal suo predecessore Donald Trump, era stata decisa dopo che a maggio il presidente aveva ricevuto un rapporto dalle agenzie di intelligence che si concentrava su “due probabili scenari”, senza però giungere ad una conclusione definitiva. Biden riferì che due agenzie di intelligence erano orientate nel sostenere l’origine naturale del virus, mentre una terza propendeva per l’ipotesi della fuga dal laboratorio.
La Cina è tornata a contestare la “politicizzazione” da parte degli Stati Uniti della ricerca delle origini del coronavirus. Rispondendo a una domanda sulla mancanza di certezze da parte dell’intelligence Usa, il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, ha ripetuto che “quello che gli Stati Uniti stanno in realtà facendo è spostare la responsabilità del loro fallimento nella risposta interna alla pandemia”.
“Un rapporto per prove che riguardano esclusivamente la politica, ovviamente non arriverà mai a una conclusione scientifica sulle origini del Covid-19, ma saranno solo interferenze – ha detto Wang nel briefing con la stampa – e comprometterà gli sforzi a livello globale sul tracciamento delle origini e la cooperazione nella risposta alla pandemia”.
Per il gigante asiatico, “l’accusa di mancanza di informazioni da parte della Cina è una scusa per coprire il fallimento degli Usa nel fare affidamento sull’intelligence per tracciare le origini del virus”. E, secondo le parole di Wang, “quello che importa” agli Stati Uniti “non è come trovare le origini del virus, ma come utilizzare questa questione per reprimere altri Paesi e fare i propri interessi”.