“E’ evidente che i cittadini del distretto 5 padovano hanno bisogno di un ospedale, quindi mi ha lasciato esterrefatta che ventidue sindaci siano stati segnalati alla Prefettura giovedì davanti all’ospedale di Schiavonia solamente per aver svolto il loro compito, ovvero portare avanti le istanze dei cittadini che li hanno eletti”.
Questo il pensiero della deputata del Gruppo Misto Silvia Benedetti, che continua: “in questo momento di estrema incertezza, in cui la mobilità è limitata per legge, sostenere che i cittadini della bassa distino solo 23 km dall’Ospedale di Rovigo è offensivo per tutto il territorio. Molti comuni che venivano serviti dalla struttura di Schiavonia distano molto di più da Rovigo dei <23 km di autostrada> indicati da Zaia: tutti i cittadini hanno diritto innanzitutto ad un pronto soccorso e poi a non essere esposti a viaggi estenuanti e rischiosi, specialmente quando si tratta di tratti di pazienti oncologici o di donne che devono partorire. Per questo, dopo essere stati inascoltati per settimane, i sindaci di 22 comuni di diversi schieramenti politici si sono riuniti sotto l’ospedale di Schiavonia giovedì, rispettando le norme di sicurezza previste. Incredibilmente sono stati segnalati alla Prefettura per assembramento assieme un giornalista che stava lavorando: a tutti loro va tutta la mia solidarietà. A molti, me compresa, questo è sembrato solo un atto intimidatorio ed inutile, con un mandante ancora ignoto e con l’unico scopo di zittire i cittadini che richiedono una struttura sanitaria di prossimità.
Zaia ha affermato che da martedì si ricomincerà a tornare alla normalità a Schiavonia: bene, vigileremo, ma non basta. E’ necessaria la riapertura dell’ospedale di Monselice sia per far fronte ad una nuova eventuale emergenza Covid-19 sia per garantire a lungo termine il diritto alla salute di tutti i cittadini.”
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