Riceviamo in questi giorni numerose segnalazioni di dipendenti Ulss 8 – scrive Federico Martelletto per Usb – ai quali vengono rifiutati i buoni pasto che la Ulss garantisce per chi beneficia della pausa pranzo di mezz’ora, sul territorio. Vengono rifiutati oramai da molti bar, supermercati, trattoria ecc.
In sostanza i dipendenti pubblici Ulss sono in possesso dei buoni pasto di 5 euro e 16 centesimi cadauno, che oramai sono divenuti carta straccia e devono pagarsi il pranzo di tasca propria. Il motive di questi rifiuti? Sembra che le commissioni della ditta appaltante che gestisce i buoni pasto siano troppo elevate (si parla del 14% di trattenuta). Un bel problema, che ha fatto arrabbiare molti. Tali accordi fra Ulss e Società private sono stipulati presso la Consip a livello nazionale.
E la Direzione Ulss non sa che pesci pigliare, anche perchè il numero dei locali che rifiutano i buoni, aumenta di giorno in giorno. Abbiamo chiesto con urgenza, che da subito la Ulss si faccia carico del problema presso l’Azienda Zero al fine di stipulare accordi diversi, con altre società distributrici di buoni pasto, dal momento che la Regione Veneto ne ha facoltà.
E’ ovvio che di fronte a una situazione così grave nella quale, come prevedono le norme vigenti la Direzione Ulss deve garantire la fruizione del pasto anche su territorio, si profilano ricorsi legali, se non verrà risolto il problema a breve.
E Usb è disposta a sostenere eventuali ricorsi.