Ospedale Santorso, dg Bramezza: “non è al collasso”. Cunegato e De Zen (Coalizione Civica): “usa i dati in maniera furba”

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Carlo Bramezza dg Ulss 7
Carlo Bramezza dg Ulss 7

Il nuovo dg dell’Ulss 7 Bramezza in questi circa quattro mesi dalla sua nomina si è contraddistinto per una presenza mediatica fatta anche di decisioni e risposte dirette alle critiche. Di recente ha prima fatto arrabbiare alcuni sindaci per non aver loro preventivamente comunicato la decisione di spostare gli uffici da Bassano a Thiene e Marostica per ricavare nuove sale operatorie, poi ha risposto in un’intervista ai giornali locali ai consiglieri di opposizione di Schio Carlo Cunegato e Giorgio De Zen (Coalizione Civica) che avevano parlato di “una sanità di serie C” per quanto riguarda l’Alto Vicentino.  “l’ospedale Alto Vicentino di Santorso è tutto, tranne che un esempio di sanità al collasso” ha detto Bramezza alla stampa locale argomentando questa affermazione con l’aumento degli interventi chirurgici, del personale e delle tecnologie. Oggi Cunegato e De Zen rispondono a Bramezza con un nuovo comunicato in cui ribadiscono le loro critiche. “Noi facciamo il tifo per la sanità pubblica, ma il modo in cui il Direttore Generale dell’ULSS n.7 ha risposto ai nostri interventi non ci convince. In questi giorni abbiamo parlato della carenza di anestesisti, del collasso di ortopedia, della fuga dei medici che ci ha portato ad avere 26 professionisti in meno in due anni. Dati forniti dalla stessa ULSS in risposta ad una nostra interrogazione. Il Direttore Generale Dr Bramezza sostiene invece ora che le cose vanno molto meglio all’Ospedale di Santorso. Afferma difatti che fino a maggio c’è stato un aumento degli interventi del 22,9% rispetto allo stesso periodo del 2020. Fantastico, le cose vanno a gonfie vele! Cunegato e De Zen quindi mentono. Aumentano gli interventi in urologia, ginecologia, oculistica, otorinolaringoiatra e chirurgia generale. Solo ortopedia riesce a fare peggio del 2020. La prima cosa da rilevare è che a Santorso interventi veri e propri di urologia (prostatectomia per neoplasia, cistectomia per neoplasia della vescica) non si fanno più dal 2 Maggio 2018, da quando cioè l’Urologia di Santorso da struttura complessa è retrocessa a struttura semplice in totale dipendenza dal primariato di Bassano. L’Urologia di Santorso, pur con pochi medici, aveva indici di gradimento e successo professionale ed umano eccezionali e ad essa su rivolgeva con fiducia gran parte della provincia – proseguono Cunegato e De Zen -. Chi deve operarsi ora invece deve andare in un centro privato convenzionato, perché a Santorso si fanno solo interventi minori, mentre quello che conta viene fatto a Bassano. Va quindi tutto benissimo? La questione è metodologica. Se tu parli di un successo perché riconosci un aumento degli interventi chirurgici rispetto ai primi 5 mesi del 2020, forse stai usando i dati in maniera un po’ furba: in quel periodo eravamo in lockdown totale, la maggior parte degli interventi erano stati rimandati, quasi tutti i reparti erano stati chiusi, le sale operatorie erano adibite a terapie intensive COVID e addirittura il Pronto Soccorso era uscito dalla rete del 118 e le emergenze erano trasferite ad altri ospedali. Si sta quindi dicendo che è un gran risultato l’aumento delle operazioni rispetto a quando eravamo tutti chiusi in casa, a Santorso si curavano quasi solo i pazienti COVID e il mondo si era fermato. Sarebbe poi importante capire a quali interventi chirurgici ci si riferisce. Quelli di alta specializzazione sono conteggiati allo stesso modo di quelli ordinari? Per meglio spiegare: un intervento di scoliosi dura 8/10 ore e conta come un solo intervento, anche un intervento per il tunnel carpale conta come uno, ma si fa in mezz’ora. Quindi è importante sapere quali (oltre che quanti) interventi si svolgono a Santorso e a Bassano, così possiamo farci un’opinione più precisa dello stato dell’ospedale. E’ oggettivo che se 2 anni fa avevi 13 ortopedici potevi fare molto di più che oggi che ne hai 3, o no? Arriviamo a negare l’evidente? Gli interventi di ortopedia alla schiena a Santorso non si fanno più, ma se tu mi dici che è aumentata l’attività perché fai più tunnel carpale stai mistificando la realtà. Noi saremmo solo contenti se le cose andassero meglio – affermano ancora i consiglieri di Coalizione Civica – ma vantare come un grande progresso l’aumento delle attività recenti rispetto al periodo di lockdown non ci appare molto serio. La crisi strutturale di Santorso è evidente, perché se mancano anestesisti, cardiologi, ortopedici, neurologi le cure ai pazienti non si fanno da sole. Comprendiamo che il Direttore Bramezza abbia trovato una situazione complessa e che si stia impegnando per risolverla, ma noi non stiamo cercando facili consensi politici: a noi interessa la qualità dei servizi del nostro territorio, quella qualità che l’Alto Vicentino possedeva e che è stata messa in crisi da scelte regionali effettuate negli ultimi anni. Noi – concludono Cunegato e De Zen – vogliamo conoscere la realtà attuale dei nostri servizi, sia ospedalieri che territoriali, della prevenzione e del sociosanitario e capire quali strategie verranno messe in campo prossimamente per migliorarli”.