Anche il partito Democratico Alto Vicentino interviene sulle condizioni di lavoro del personale sanitario dell’ospedale di Santorso. “La situazione del personale che opera nell’ospedale di Santorso, l’unico covid hub dell’intera provincia, è drammatica e lo sosteniamo da tempo. Le criticità erano già tante prima della pandemia e ora si sono acuite a causa del permanere dell’emergenza, come confermano i sindacati – affermano in un comunicato Giacomo Stiffan, Partito Democratico, Segretario Circolo di Santorso e Coordinatore di zona dello Scledense, Visto e sottoscritto Paolo Costa, Partito Democratico
Segretario dei circoli medio Astico e Coordinatore di zona del Thienese, Visto e sottoscritto dai segretari di Circolo dell’Alto Vicentino Scledense, Visto e sottoscritto dai segretari di Circolo dell’Alto Vicentino Thienese -. Eppure, a distanza di un intero anno solare, la possiamo ancora chiamare “emergenza”? Perché, lo ricordiamo, siamo alla terza ondata. Non l’unica, nemmeno la prima. La terza”.
“Sono passati 12 mesi dall’inizio della pandemia e ingenti fondi dallo Stato e dall’Europa sono arrivati ma se già è stato fatto fatto poco in generale, questo è ancora più vero per i lavoratori della sanità che operano nei reparti Covid. A Santorso non si può più spazzare la polvere sotto al tappeto: i medici scappano a gambe levate, ne è un esempio lampante il nuovo primario di Senologia, assunto e immediatamente dimesso, a tempo di record. A rimanere sono gli infermieri e i medici che coraggiosamente lottano in trincea con turni da 10 ore, bardati come palombari, addirittura col pannolone perché non hanno il tempo di andare in bagno, sottoposti ad uno stress emotivo insostenibile, senza cambi idonei e senza poter decomprimere adeguatamente in reparti non Covid. Le pacche sulle spalle non cancellano la situazione in cui i lavoratori dell’ospedale di Santorso sono costretti ad operare. È nostro desiderio che il nuovo dg Bramezza lo comprenda e soprattutto dimostri con le sue azioni se è davvero in grado di gestire la situazione: si, come ha sostenuto lui il lavoro di infermieri e medici è la mission che si sono scelti, ma questo non significa che possono tollerare carichi di lavoro disumani per così tanto tempo. Gli altri medici e infermieri, quelli che non lavorano nei reparti covid negli altri ospedali, hanno la stessa identica mission ma far passare l’idea che lavorare nel covid hub di Santorso e lavorare in reparti non covid siano la stessa cosa non è corretto”.
“Si ascoltino le esigenze dei lavoratori e si ponga rimedio, per il benessere loro e dei pazienti di cui si occupano. Nel frattempo, di nuovo, il nostro territorio viene gradualmente privato dei suoi servizi sanitari a causa di questa “emergenza”, se così si può ancora chiamare – conclude la nota -. Un altro problema della cui soluzione Bramezza dovrà farsi carico: per gli alto vicentini il limite è stato superato da un pezzo e il depauperamento della sanità di questo territorio deve tassativamente essere invertito, e alla svelta”.