Ottobre: mese del benessere psicologico. La ferita della non amabilità, come affrontare il lutto?

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Consigli sull'elaborazione del lutto, Commemorazione defunti
Consigli sull'elaborazione del lutto,

A chiedere un supporto psicologico, non sono come comunemente si potrebbe pensare coloro che hanno subito la morte di una persona cara, ma giovani e meno giovani, a seguito della fine di una relazione d’amore, una sorta di lutto, dove l’altro non solo non c’è più, ma rimanda indirettamente un messaggio molto forte e crudo: che non siamo voluti! Per certi versi un lutto.

La ferita della non amabilità.

È una ferita invisibile e tra le più profonde e dolorose che possiamo portare dentro di noi. La ferita della non amabilità ci può indurre a credere che siamo difettosi, che dobbiamo essere diversi per meritare l’amore e la stima di chi ci circonda. Ci fa vivere nell’illusorio timore di non valere abbastanza. Di non valere la pena. Di non valere l’amore.

Come ci sentiamo dopo la fine di un amore?

Mettiamo in dubbio tutta la nostra vita. Ci sentiamo abbandonati, niente ha più senso…  Sentiamo di non avere più futuro. Eppure, dobbiamo continuare a vivere!

Come uscire dal dolore?

In una società dove la demonizzazione moderna del dolore rappresenta l’altra faccia di una ricerca esasperata e patetica della felicità ad ogni costo, lo sforzo di evitare di soffrire può rivelarsi un’arma a doppio taglio. La ricerca scientifica (Capobianco et al., 2018) ha infatti mostrato come nel tentativo di eliminare la sofferenza, la mente cerca attivamente una soluzione. L’evitamento, come ad esempio: idealizzare il proprio amore, non solo non risolve il problema, ma lo espone a ondate di dolore ancora più forti.

Come uscire dal dolore?

Un amore non giunge mai al capolinea all’improvviso, il processo separativo parte da lontano ed è sempre preceduto da tutta una serie inequivocabile di segni.

La fine di una relazione necessita di una elaborazione, per imparare nuovamente a guardare con fiducia il presente e chi ci sta accanto. Cercare di non pensare è già pensare, il tentativo vano di distrarsi non fa altro che allungare il tunnel dei sintomi; l’abbandonarsi è sicuramente la cosa più importante da fare, sapendo che il dolore delle perdite sentimentali non sparisce: decanta. Per agevolare il processo bisogna immergersi come una bustina di tè nell’acqua bollente.

Bibliografia:

Muriana E., Verbiniz T. ,Psicopatologia della vita amorosa

Giorgio Nardone, Moira Chiodini e Patrizia Meringolo, “Che le lacrime diventino perle: Sviluppare la resilienza per trasformare le nostre ferite in opportunità