Ozono: che cos’e’ e come difendersi

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L’inquinamento estivo e l’ozono

L’inquinamento si può distinguere in estivo ed invernale. Mentre l’inquinamento invernale è caratterizzato soprattutto da elevate concentrazioni di polveri sottili (PM10), l’inquinamento estivo consiste nella presenza di elevate concentrazioni di ozono a livello del terreno. Questo gas è un inquinante secondario che si forma quando gli inquinanti prodotti dai motori e dalle industrie (i cosiddetti precursori – ossidi di azoto e idrocarburi) interagiscono con i raggi solari. Questa reazione è influenzata da variabili meteorologiche come l’intensità delle radiazioni solari, la temperatura, la direzione e la velocità del vento. I livelli di ozono tendono ad aumentare particolarmente con condizioni meteorologiche di stagnazione.

Poichè questo tipo di inquinamento si diffonde con facilità a grande distanza, elevate concentrazioni di ozono si possono misurare anche molto lontano dai punti di emissione dei precursori, in luoghi comunemente ritenuti “immuni” da inquinamento, come ad esempio in alta montagna.

L’ozono presente a livello del suolo non va comunque confuso con l’ozono “buono” che si trova negli strati più alti dell’atmosfera e che si forma come conseguenza dell’azione diretta delle radiazioni ultraviolette sull’ossigeno. L’ozono “buono” infatti protegge dalle componenti dannose dei raggi solari, filtrando le radiazioni ultraviolette.

Sono consultabili sul sito di ARPAV:

  • valori di ozono rilevati in diretta dalle centraline
  • le informative sui superamenti delle soglie
  • le mappe interattive di previsione delle concentrazioni massime orarie di ozono per la giornata in corso e i due giorni successivi

Quali sintomi provoca l’ozono

L’esposizione a elevati livelli di ozono può provocare irritazione agli occhi, gola e polmoni (bruciore agli occhi, tosse e senso di oppressione al torace). Durante le ondate di calore inoltre, agli effetti dell’ozono si aggiungono anche quelli dovuti direttamente al disagio termico, soprattutto a carico degli anziani residenti nei centri urbani di maggiori dimensioni, ove è presente l’effetto “isola di calore”. Le persone con patologie cardiache o polmonari reagiscono peggio all’inquinamento e, in periodi di ozono elevato, lo stato di salute di questi malati può peggiorare al punto tale da limitare le loro attività o da richiedere ulteriore assistenza medica. Nei bambini possono manifestarsi, più frequentemente rispetto agli adulti, asma e bronchiti.


Chi è più sensibile?

Le persone possono reagire in maniera molto diversa all’inquinamento da ozono e, in alcuni casi, possono non manifestare disturbi. Chi è affetto da malattie di cuore o dei polmoni può essere molto sensibile all’esposizione all’ozono e manifestare sintomi prima degli altri. L’esercizio fisico  inoltre, può aggravare i sintomi in quanto l’aumento del ritmo e della profondità della respirazione determina una maggiore inalazione di ozono.

  • bambini: sono il gruppo a maggior rischio perché trascorrono gran parte del periodo estivo all’aperto e sono spesso impegnati in attività fisiche intense. Inoltre, a causa della maggior frequenza di atti respiratori, inalano quantità maggiori di ozono;
  • adulti in buona salute che fanno attività fisica all’aperto (sia sportiva che lavorativa): diventano un gruppo sensibile perché inalano una maggior quantità di ozono rispetto alla popolazione meno attiva;
  • persone con malattie respiratorie (asma, broncopneumopatie croniche) in quanto tali malattie rendono i polmoni più vulnerabili. Gli individui in tali condizioni manifestano prima di altri gli effetti dell’ozono e a concentrazioni più basse rispetto ai soggetti sani;
  • persone con una particolare sensibilità all’ozono: la reazione all’ozono è molto diversa da individuo ad individuo, chi è più sensibile manifesta danni da ozono in modo più marcato rispetto alla media della popolazione. A tutt’oggi vi sono inoltre alcune evidenze che indicano che gli anziani e le persone con malattie cardiache sono maggiormente sensibili all’ozono.

Come ridurre l’esposizione 

E’ opportuno che tutti, in presenza di valori elevati di ozono, adottino i seguenti comportamenti per ridurre il più possibile l’esposizione all’ozono:

  • ventilare gli ambienti domestici nelle ore più fresche della giornata (specialmente quelle del primo mattino quando le concentrazioni di ozono sono più basse) e cercare di svolgere i lavori pesanti e le attività sportive nelle stesse ore;
  • i soggetti sensibili e i bambini in particolare dovrebbero evitare di svolgere attività fisica, anche moderata, all’aperto nelle ore più calde (usualmente tra le 12 e le 18). I gestori delle attività ricreative, ludiche e culturali dovrebbero organizzare le attività sportive ed i giochi di movimento dei bambini durante il mattino privilegiando nel pomeriggio le attività in ambienti confinati;
  • nelle ore di massima insolazione è in ogni caso opportuno, per tutti, evitare di svolgere attività fisiche molto intense all’aperto;
  • i soggetti particolarmente a rischio (gli anziani e le persone con malattie cardiache e respiratorie) dovrebbero trascorrere le ore più calde della giornata all’interno delle abitazioni  (in genere le concentrazioni di inquinanti sono più basse in casa che fuori), evitando di svolgere qualunque attività fisica, anche moderata, all’aperto nelle ore più calde;
  • può essere utile anche un’alimentazione sana ricca di sostanze antiossidanti, privilegiando soprattutto frutta e verdura di stagione con alto contenuto di vitamine A, C ed E.

Che cos’è l’effetto isola di calore

Con questa definizione ci si riferisce alla vera e propria isola di calore, alta non più di 200-300 metri, causata dalla cappa di aria surriscaldata che ristagna in permanenza sopra le grandi città durante i peridi caldi. Questo surriscaldamento dell’aria nelle città rispetto alla campagna circostante deriva dalle caratteristiche urbanistiche e costruttive e dalle attività umane. I materiali utilizzati nel tessuto urbano (asfalto, calcestruzzo, mattoni, cemento) assorbono in media il 10% in più di energia solare rispetto alla copertura vegetale della campagna. Il surplus di calore assorbito dalle città viene poi riemesso per irraggiamento con conseguente, ulteriore, riscaldamento dell’aria. Le strade relativamente strette delle città rispetto alle dimensioni verticali degli edifici, determinano il cosiddetto “effetto canyon”: l’aria calda intrappolata nelle vie ristagna e si raffredda molto più lentamente. Quanto più gli edifici sono alti rispetto alla larghezza delle strade, tanto più aumenta l’effetto canyon.


Per saperne di più

Per saperne di più sull’ozono è possibile consultare gli editoriali di approfondimento sui siti del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 9 Scaligera e di ARPAV.