(Adnkronos) – Brandendo un'ascia si è scagliato contro due poliziotti e per fermare la furia dell’uomo, nigeriano di 32 anni, un ispettore delle volanti gli ha sparato alle gambe. E' successo oggi, 16 dicembre, a Padova. Il nigeriano, ora ricoverato in ospedale dov’è piantonato, è accusato di duplice tentato omicidio. Tutto si è svolto alle prime luci dell'alba, quando una segnalazione giunta alle 4 di mattina indicava un uomo con una grossa ascia in mano in stato di agitazione che si aggirava in via Trieste. Sul posto si sono quindi recate pattuglie della polizia con gli agenti che per circa 50 minuti hanno provato a calmare l'uomo e cercare di fargli posare l’ascia. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, la polizia locale e un'autoambulanza del 118. Non riuscendo a calmarlo, gli agenti hanno provato a fermare il nigeriano prima utilizzando lo spray al peperoncino e successivamente, a più riprese, anche il taser, ma senza alcun effetto. Anzi, verso le 5, l’uomo di scatto si è scagliato con l’ascia in mano prima contro un poliziotto che si è riparato dietro all’auto di servizio, e poi contro l’ispettore che, dopo avergli intimato l’alt, gli ha sparato ferendolo alla gamba destra. Il nigeriano è risultato essere un immigrato irregolare cui è stata rigettata la richiesta di asilo e con precedenti denunce per resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale commessi nelle province di Padova e Venezia. E un messaggio di solidarietà è stato inviato dal presidente veneto Luca Zaia alle forze dell'ordine. "Esprimo la mia vicinanza ai due appartenenti alla polizia di Stato di Padova, gravemente aggrediti questa mattina da un cittadino straniero in pericoloso stato di agitazione. Insieme aggiungo l’ammirazione – scrive Zaia – per il sangue freddo e la professionalità dimostrata nelle interminabili decine di minuti in cui hanno cercato di riportarlo alla calma e fargli abbandonare l’ascia che brandiva violentemente". "Quanto è successo è di enorme gravità – conclude il governatore – soprattutto pensando che l’aggressore aveva a suo carico già alcune denunce per minaccia e resistenza. I cittadini hanno diritto alla sicurezza e uno dei primi passi per garantirla è il rispetto dell’autorità e del lavoro di chi è chiamato a tutelarla. La giustizia ora farà il suo corso e mi auguro che sia comminata una pena adeguata”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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