Poliziotti a processo per lo svolgimento del proprio lavoro. È un tema delicato, perché se da un lato bisogna tutelare il cittadino da eventuali abusi di potere (vedi casi clamorosi quali G8 di Genova e Stefano Cucchi), dall’altro le forze dell’ordine per garantire la sicurezza dei cittadini stessi e combattere il crimine devono anche essere libere di ricorrere, ovviamente solo se necessario, agli strumenti adeguati, senza doverne pagare le conseguenze in sede penale. Chiaramente spetta alla giustizia stabilire gli eventuali eccessi ed errati comportamenti degli agenti, per questo il sindacato Fsp Polizia di Stato chiede l’istituzione di un fondo per le spese legali delle forze dell’ordine. Sta facendo ancora notizia per esempio l’episodio del poliziotto che a Termini ha sparato a una gamba a un uomo armato di coltello. “Ieri, a Padova, l’ultimo caso di un agente uscito vittorioso da un giudizio seguito ad accuse piombategli addosso solo per aver svolto il proprio lavoro. Non avevamo dubbi, perché conosciamo professionalità e dedizione dei colleghi che sono gli unici ‘colpevoli a prescindere’ in questo strano paese, che pretende tutto e non da loro ciò che meriterebbero, compresa la tutela necessaria a fronteggiare insidie, incidenti e grane che sono all’ordine del giorno per chi veste la divisa. Il collega, intanto, lungi dall’essere uscito da un incubo, dovrà lottare ancora, mettendo a dura prova la propria resistenza personale, professionale, familiare ed economica” afferma in un comunicato Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato, commentando un primo esito giudiziario per un poliziotto della Questura di Padova che si è visto accogliere dal giudice di pace un ricorso amministrativo contro una sanzione subita a seguito di un incedente stradale avvenuto mentre era impiegato in una delicata operazione antidroga nel centro della città. L’agente, adesso, dovrà subire un ulteriore processo, in sede penale. “L’ingiustizia di questo stato di cose è talmente evidente che non si può più fingere di ignorare la necessità di un serio intervento in materia. Non si può chiedere a chi guadagna 1400 euro al mese di anticipare le importanti somme necessarie a coprire processi spesso infiniti, che poi non verranno mai neppure risarcite per intero nonostante i poliziotti ne escano nella quasi totalità dei casi assolti ma distrutti. Ecco perché troviamo totalmente condivisibile l’idea manifestata dal sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, che come Fsp proponiamo da tanto, di un fondo ministeriale che serva a coprire le spese legali dei servitori dello Stato”.
Aggiunge Luca Capalbo, Segretario provinciale Fsp Padova: “le spese per il collega, che ha già ottenuto ragione in una prima sede grazie all’assistenza dell’avvocato Pierilario Troccolo. Accogliamo con grande soddisfazione la pronuncia del giudice che ha dato il giusto peso alle condizioni di emergenza nelle quali il collega si è trovato ad operare all’epoca dei fatti, e adesso speriamo che anche in sede penale prevalga il medesimo principio. Come sindacato di polizia noi ci saremo fino alla fine”.
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