La Basilica di Santa Giustina a Padova è quella che sorge adiacente a Prato della Valle. Si tratta di un’abbazia benedettina molto interessante da visitare, sia perchè contiene i corpi di alcuni santi e personalità, sia perchè qui si trova il primo orto botanico del mondo, dove si produce l’olio di Santa Giustina.
Perchè visitare la Basilica
Si tratta di un importante luogo di culto che esisteva prima dell’anno 1000. Qui sorgeva un monastero di monaci benedettini che ne fecero un’importante abbazia. L’intero complesso è proprietà dello Stato italiano. Al suo interno, oltre alle celebri opere di Paolo Veronese, Sebastiano Ricci, Luca Giordano e della famiglia Corbarelli, si venerano le reliquie insigni dei santi Innocenti, san Luca evangelista, san Mattia apostolo, san Prosdocimo, santa Felicita, san Giuliano, sant’Urio, beato Arnaldo da Limena, san Massimo e della santa titolare, Giustina.
Il Sepolcro di San Luca Evangelista
Una delle reliquie più importanti, nonchè sorprendente presenza sono le spoglie di San Luca Evangelista, all’interno del suo sepolcro. Secondo un’antica tradizione, l’evangelista Luca di Antiochia (in Siria) sarebbe stato sepolto nella città di Tebe, in Beozia (Grecia). Da lì le sue ossa furono trasportate a Costantinopoli nella Basilica dei Dodici Apostoli dopo la metà del IV secolo. Ma nel Medioevo i monaci padovani di Santa Giustina ritrovarono numerosi corpi di santi a nella zona cimiteriale di Prato della Valle. Così nel 1177 l’abate del monastero Domenico e il vescovo di Padova Gerardo Offreducci raggiunsero Papa Alessandro III perchè certificasse che uno dei corpi era di San Luca. Gli storici stanno ancora vagliando l’attendibilità di chi narra di un trasferimento a Padova da Costantinopoli o altro.
I corpi degli altri santi
E’ presente poi il corpo di Santa Giustina, giovane cristiana padovana uccisa nella persecuzione di Diocleziano nel 304 d.C.. Sul suo sepolcro è fiorita la Chiesa di Padova che l’ha invocata come sua patrona fino all’epoca di S. Antonio (XIII sec.).
Ci sono poi le spoglie di San Prosdocimo, il primo vescovo di Padova. Il suo sepolcro è rimasto nella parte più antica dell’intero complesso, il sacello che già nel VI secolo veniva segnalato come tappa di pellegrinaggio.
E’ sepolta qui a Santa Giustina anche Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata nel mondo. Ottenne la laurea a Padova nel 1678. Numerosi erano gli ostacoli, i pregiudizi e le difficoltà dell’ambiente. Eppure lei si fece oblata benedettina e chiese di essere sepolta a S. Giustina. Oggi riposa nel cimitero monastico interno dell’abbazia.
Fra marmi e colori
Una serie di differenti marmi compone i pavimenti nelle navate e nelle cappelle laterali. Il “commesso fiorentino” arricchisce tutti gli altari della Basilica. questo tipo di arte, maturata nelle botteghe fiorentine a servizio dei Medici, è giunta a S. Giustina e si è sviluppata ad opera della famiglia Corbarelli.
L’Orto dei Semplici e Prato della Valle
Nel 1545 i monaci benedettini vendono all’Università di Padova un po’ del loro terreno. Sorge così il primo orto botanico del mondo, che oggi presenta anche il giardini della biodiversità. La tradizionale attenzione alla terra dei monaci ha generato competenze nell’uso “biologico” delle essenze e delle sostanze farmaceutiche che se ne ricavano. A partire dal 1600, il prodotto migliore dei monaci era l’Olio di Santa Giustina con 62 ingredienti uniti all’olio di oliva.
Quando si esce dalla Basilica, è inoltre possibile passeggiare a Prato della Valle, una delle piazze più grandi d’Europa, che ha al centro una bella fontana!