Pagamenti contanti di nuovo a 2000 euro. Aduc: rinviare non serve e complica

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In commissione Camera, emendamento Milleproroghe, i pagamenti in contanti tornano massimo a 2000 euro dopo che da inizio 2022 erano a 1000, su cui dovrebbero tornare nel 2023: voto di parte della maggioranza con l’opposizione. Politicamente è da ascrivere al meccanismo di consenso elettorale che tratta ogni innovazione come nemica del popolo, considerato pigro e conservatore (1).

Il dato di fatto è che i pagamenti con carte non sono nemici del popolo, ma il contrario: l’evasione fiscale, anche a piccoli livelli, non è una baggianata e l’uso dei pagamenti elettronici, al momento, è valutato come uno dei tanti per farvi fronte: se non è oggi è domani, e rimandarlo serve solo a prolungare la situazione attuale. L’abbassamento a 1000 avrebbe stimolato e ampliato la diffusione, la praticità, la familiarità e i minori costi delle carte. Le norme in vigore facilitivano l’evasione, per esempio, non sanzionando gli esercenti che non applicavano il limite, e il Parlamento ha deciso nella stessa logica di timore e ostilità.

Ci ritroveremo quindi fra un anno a parlare della stessa storia (che non può che andare verso il consolidamento dei “pagamenti di plastica”), come se un anno non fosse passato, con inesistenti benefici per consumatori e fisco e, soprattutto, con le banche che si sentiranno legittimate a mantenere i troppo alti costi di esercizio di queste carte.
Bel risultato!
Forse è il caso che il governo metta mano ad un rilancio e miglioramento della Lotteria degli scontrini, creata proprio per incentivare i pagamenti con carte. Lotteria che ha scarsa diffusione, soprattutto presso gli esercenti.

1 – artefici Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega (gli ultimi due fanno parte del Governo)

 

François-Marie Arouet