Gli spazi ipogei di Palazzo Chiericati hanno un nuovo allestimento e sono ora pronti ad accogliere le esposizioni temporanee.
Nel frattempo prosegue il restauro dell’ala ottocentesca del palazzo palladiano.
Oggi si sono recati in sopralluogo nella sede del museo civico cittadino il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Matteo Celebron e l’assessore alla cultura Simona Siotto.
“Dallo scorso dicembre gli spazi ipogei sono pronti per proporre al pubblico nuove esposizioni – ha spiegato l’assessore alla cultura Simona Siotto -. Purtroppo l’entusiasmo per aver reso così suggestivo questo spazio è stato smorzato dalla chiusura dovuta alla pandemia in corso. Ora, con la riapertura delle sedi museali, possiamo programmare anche l’apertura al pubblico della mostra nel mese di marzo e avviare così una nuova stagione di mostre temporanee in questo luogo in cui gli scavi archeologici, in occasione del restauro di qualche hanno fa, hanno reso evidenti le tracce di un passato lontano in cui al posto del palazzo palladiano sorgevano le antiche “casette Chiericati” risalenti al XIV e XV secolo”.
La prima mostra negli spazi ipogei dopo il riallestimento sarà dedicata a Romano Lotto, pittore vicentino nato a Dueville 1932; già in programma nel dicembre 2020 è stata rinviata a seguito della chiusura dei musei per il contenimento della pandemia. La mostra accoglierà circa 50 opere realizzate dall’artista tra il 1960 e il 2020.
Intanto proseguono i lavori di restauro dell’ala ottocentesca.
“I lavori che consentiranno di restituire alla città una museo riorganizzato e più funzionale, procedono nonostante le difficoltà dovute alla pandemia in corso che ha causato interruzioni nelle attività – ha affermato il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Matteo Celebron -. Si tratta di un intervento del valore di 2 milioni e mezzo di euro che aumenterà di circa 700 metri quadrati la superficie espositiva del museo civico, ci auguriamo entro la fine del 2021, completando così il complesso progetto che ha avuto il sostegno economico di Fondazione Cariverona e di Fondazione Roi. Oggi possiamo vedere la pavimentazione di epoca tardo medievale emersa durante il restauro, portando così alla luce un ritrovamento importante per la conoscenza culturale e storica della nostra città”.
Dopo il riavvio del cantiere, nel maggio 2020 che l’emergenza Coronavirus aveva “bloccato”, e a seguito delle prime indagini propedeutiche, a fine estate è stata approvata la perizia di variante per una maggior spesa di 115.604,51 euro. Quest’ultima ha consentito l’approfondimento ulteriore dello scavo archeologico e delle decorazioni parietali al piano nobile, e più in generale l’avvio della fase di indagine strutturale, a completamento della campagna di indagini effettuata nel 2016-17, come già indicato dagli stessi progettisti.
Il 31 agosto 2020 i lavori sono stati consegnati in via definitiva.
Lo scorso settembre, con il montaggio della gru, e più recentemente, con il montaggio dei ponteggi esterni, è stato possibile effettuare la bonifica della canne fumarie in amianto.
I ritrovamenti, sia archeologici che decorativi-pittorici, vedranno una loro giusta valorizzazione e, allo scopo, la direzione lavori, in collaborazione con il rup e il Servizio attività culturali e museali, valuterà le opportune modalità di intervento da sottoporre alla competente Soprintendenza.
Per quanto riguarda in particolare l’area interessata dagli scavi archeologici, è allo studio una variante strutturale. Tale variante si rende necessaria in quanto il consolidamento in fondazione mediante l’uso di micropali prevista nel progetto, proprio per la presenza delle porzioni di pavimentazione antica e di muratura di epoca tardo medievale, non è più possibile.
L’area servizi igienici destinata ai visitatori, previsti proprio nel luogo del ritrovamento della pavimentazione, sarà collocata nelle barchesse adiacenti.