Palazzo Thiene, il sindaco Rucco a Roma con i vertici del Ministero dei Beni Culturali

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Il sindaco di Vicenza, accompagnato dal direttore del servizio attività culturali e museali, ha incontrato ieri al Ministero dei Beni culturali il Capo di gabinetto in rappresentanza del Ministro.

Una visita dedicata al futuro di Palazzo Thiene, servita non solo a presentare il dossier sull’immobile ai nuovi referenti alla luce del cambiamento di Governo, ma anche a tenere alta l’attenzione sulle sorti di un vero e proprio gioiello architettonico della città.

Il primo cittadino, che non ha mai nascosto la volontà di dare ai cittadini la possibilità di visitare e vivere quella che fu la sede della Banca Popolare di Vicenza, ha trovato nel Ministero un grande interesse a collaborare su più fronti.

“Palazzo Thiene ha un valore simbolico per la città – fa sapere il sindaco – ed era necessario capire la posizione del Governo. Ho trovato apertura e disponibilità anche verso la stipula del cosiddetto “accordo di valorizzazione”, un documento già attuato dal Ministero e che potrebbe coinvolgere anche il privato eventualmente interessato all’acquisizione. L’ideale sarebbe che il Governo esercitasse il diritto di prelazione ma è più probabile che possa compartecipare alla gestione, magari attraverso un’intesa tra Comune, Regione e Stato”.

“Proveremo tutte le strade – conclude il sindaco – ricordando che l’acquisto da parte del Comune è praticamente impossibile”.

Lo scorso novembre Palazzo Thiene, come altri edifici del patrimonio dell’ex Banca Popolare di Vicenza, è passato nelle mani del fondo americano Bain Capital Credit che l’ha acquisito dalla società Immobiliare Stampa.

Si tratta di un edificio tutelato dall’Unesco con un vincolo di pertinenza posto nel 2016 dalla Soprintendenza Beni architettonici di Verona e ciò significa che le centinaia di pezzi storici e artistici tra dipinti, sculture, pezzi di ceramica, incisioni e monete veneziane non possono essere spostate da lì.

La situazione, quindi, è in continua evoluzione e sarà condizionata dalla vendita dell’immobile da parte del fondo americano, una probabilità che potrebbe non precludere la fruibilità pubblica, visto il vincolo già esistente.

“Non vogliamo lasciare nulla di intentato – afferma il sindaco – e per questo ho già fissato un appuntamento con l’assessore alla cultura della Regione Veneto per verificare la sua disponibilità a trovare tutte le soluzioni possibili per restituire ai vicentini questo luogo di cultura e bellezza architettonica. Siamo pronti a studiare un percorso che arrivi ad un accordo tra pubblico e privato, senza escludere la possibilità di prossime aperture temporanee”.