Il 14 febbraio 1990 avviene un fatto che rischia di passare inosservato nella Storia dell’umanità, anche se in realtà la sua importanza è straordinaria, ed è interamente dovuta al genio di un astronomo americano il cui nome era Carl Sagan. In quel giorno, la sonda Vojager 1, lanciata dalla Nasa tredici anni prima, il 5 settembre 1977, per viaggiare fino ai confini del sistema solare, su indicazione di Sagan punta il suo obiettivo fotografico sulla Terra mentre si trova nei pressi del pianeta Nettuno.
Da quella distanza, che misura circa sei miliardi di chilometri, Vojager 1 scatta una foto destinata a creare emozioni forti, quanto contrastanti. Perché mai, prima di allora, il nostro pianeta era apparso in tutta la sua fisica insignificanza di minuscolo “pixel”, sperduto nella buia vastità del cosmo. Per la precisione, Carl Sagan, presentando la foto durante una lezione tenuta quattro anni dopo alla Cornell University di Ithaca, definirà la Terra “Pale Blue Dot”, pallido puntino blu, costruendo attorno a quest’immagine un epocale discorso su quelle che risultano ai suoi occhi le reali “dimensioni” del genere umano, squisitamente infinitesimali su scala universale.
“Pale Blue Dot” è il titolo dell’evento con cui si celebra il 90° anniversario della nascita di Carl Sagan, venuto al mondo il 9 novembre 1934 a Brooklyn, nello Stato di New York, e morto a Seattle, sempre negli Stati Uniti, il 20 dicembre 1996. Appuntamento quindi alle 15,30 di sabato 14 dicembre 2024 nell’odeo del teatro Olimpico di Vicenza, dove lo scrittore Stefano Ferrio e il chitarrista Alcide Ronzani dedicheranno parole e musiche al “pallido puntino blu” fotografato dalla Vojager 1. Testi di Carl Sagan, musiche di George Harrison, Hans Zimmer e altri.
L’evento, che si svolge con il patrocinio del Comune di Vicenza, assessorato alla cultura, è il primo del ciclo “Umane sorti e progressive”, ed è a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.