Al Lanerossi Vicenza Paolo Rossi, originario di Prato, ha giocato tre stagioni, ma sono bastate per farlo innamorare della città e farlo diventare vientino d’adozione. Il Covid, come ha ricordato il consigliere Rolando, ha impedito di organizzare la festa per la sua cittadinanza onoraria, rimandata a una data che adesso non ci sarà più. Perché Rossi se n’è andato lasciando una città in lutto. E ora chissà che non possano arrivare iniziative come l’intitolazione dello stadio.
“Era una persona di una disponibilità unica – ci ha raccontato Pieraldo Dalle Carbonare, presidente del Circolo Ex Biancorossi -. l’avevo sentito durante il lockdown per un’associazione che aveva bisogno e lui si è messo subito a disposizione, posso dire di avere avuto la fortuna di conoscerlo A Vicenza era giocatore 10 anni prima che io diventassi presidente, lo conoscevo da tifoso. Di persona l’ho conosciuto dopo. Vicenza lui l’aveva nel cuore, faceva parte un po’ anche della società attuale come consulente della proprietà, si era affezionato alla città. Del resto chi ha giocato e ha vissuto a Vicenza si lega sempre all’ambiente. È una morte che ci lascia tutti nel dolore“.