“Accogliendo l’invito dei rispettivi capi di Stato e dei vescovi”, il Papa compirà un viaggio apostolico in Mozambico, Madagascar e Maurizio dal 4 al 10 settembre 2019, visitando le città di Maputo in Mozambico, Antananarivo in Madagascar e Port Louis in Maurizio. Lo ha dichiarato oggi il direttore “ad interim” della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, aggiungendo che “il programma del viaggio sarà pubblicato a suo tempo”. “Speranza, pace e riconciliazione” è il motto della tappa in Mozambico, mentre “Seminatore di pace e di speranza” è il motto del viaggio in Madagascar, che è rappresentato dalla palma del viaggiatore, “Ravinala”, e dall’albero di baobab, simbolo di una terra di discepoli missionari e testimoni della fede in Gesù Cristo fino al martirio, di cui sono un’alta espressione i santi. Infine, “Pellegrino di pace” è il motto della visita in Maurizio che nelle intenzioni degli organizzatori vuole essere “pacifica e positiva”.
L’invito al Papa.
Il 14 settembre 2018 Papa Francesco aveva ricevuto in udienza Filipe Jacinto Nyusi, Presidente della Repubblica del Mozambico. Al termine dell’incontro, il presidente ha annunciato di aver formalizzato l’invito al Papa nel suo Paese. Durante l’udienza “sono state sottolineate le buone relazioni tra la Santa Sede e il Mozambico e l’apprezzato contributo della Chiesa cattolica in molteplici settori della società, con riferimento all’Accordo bilaterale firmato nel 2011 per rendere più agevole l’attività della Chiesa nel Paese”. Si è anche parlato “della situazione socio-politica della Nazione, nonché del processo di riconciliazione nazionale in corso, con l’auspicio che si possa giungere a una pace stabile e duratura”. “Nel prosieguo della conversazione – si legge ancora nel comunicato – vi è stato anche uno scambio di opinioni sulla lotta alla povertà e alla corruzione, nonché sulla collaborazione economica del Mozambico con altri Paesi”.
La reazione a Beira.
La notizia dell’arrivo del Papa è stata accolta con gioia anche a Beira, città rasa al suolo dal ciclone Idai, dove operano i missionari fidei donum vicentini don Maurizio Bolzon e don Davide Vivian. «La visita era già stata programmata prima del ciclone e si limita ad eventi da realizzarsi nella sola capitale, Maputo – riferisce don Maurizio Bolzon -. Dalla nunziatura ci fanno già sapere che dei “fuori programma” saranno altamente improbabili, se non impossibili. Ma con quello he è successo a Beira e provincia, come non sperarlo? La gente stessa farebbe proprio fatica a capire… Speriamo che la proverbiale rigidità dei viaggi pontifici possa riservarci una sorpresa. Quindi, mentre il cuore si riempie di gioia per la venuta in Mozambico di Francesco, in un angolino dello stesso cuore custodisco la speranza di vederlo proprio a Beira».
Il Papa vicino alle popolazioni colpite dal ciclone.
Papa Francesco, tramite il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ha stabilito di inviare un primo contributo di 150.000 euro (50.000 per ciascun Paese) per il soccorso alle popolazioni del Mozambico, dello Zimbabwe e del Malavi, colpiti in questi giorni da gravi inondazioni, in questa prima fase di emergenza.
“Tale somma, che vuol essere un’immediata espressione del sentimento di spirituale vicinanza e paterno incoraggiamento da parte del Santo Padre nei confronti delle persone e dei territori colpiti, verrà ripartita – in collaborazione con le Nunziature Apostoliche – tra le zone maggiormente toccate dalla catastrofe e sarà impiegata in opere di soccorso e assistenza alle persone e ai territori”, si legge in un comunicato diffuso oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede. Il contributo del Dicastero per le popolazioni del Mozambico, dello Zimbabwe e del Malawi, è parte degli aiuti che si stanno attivando in tutta la Chiesa cattolica e che coinvolgono, oltre a varie Conferenze episcopali, anche numerosi organismi di carità.
Papa Francesco, al termine dell’udienza generale di mercoledì scorso, 20 marzo, esprimendo il proprio dolore e la propria vicinanza alle popolazioni colpite, ha affidato “le molte vittime e le loro famiglie alla misericordia di Dio” e implorato “conforto e sostegno per quanti sono colpiti da questa calamità”.