Dopo la presa di posizione del capogruppo in Regione del PD, Giacomo Possamai, sull’eventualità di cambiare nome al Parco della Pace a Vicenza, il vicesindaco Matteo Celebron ha replicato con dichiarazioni a cui a sua volta risponde il segretario cittadino del PD Federico Formisano, a cui poi controreplica lo stesso Celebron. che ha preso posizione sulla questione del nome del Parco della Pace.
“A parità di situazioni e senza bandiere ideologiche, non ci sarebbe confronto in qualunque competizione elettorale, sul piano delle idee e della statura politica fra lo stesso Possamai e qualunque esponente del centro destra, come dimostrano anche i risultati ottenuti alla regionali dell’anno scorso – afferma Formisano -. Ma a noi non spetta difendere Possamai che sicuramente è in grado di farlo da solo, quanto sottolineare alcune vere perle dell’esponente leghista. Lui esponente di un amministrazione che gode di un lascito incredibile in termine di opere, opere che la sua Amministrazione stenta a portare a compimento accusa i suoi predecessori di non avere fatto nulla. L’elenco delle opere pensate, ideate, progettate, finanziate e in parte realizzate dalla passate amministrazione è lunghissimo e purtroppo molte non procedono o procedono lentamente, come è evidente nel caso della Bretella dell’Albera, dello stesso Parco della Pace, della Centrale del Latte, della viabilità di Ponte Alto, delle piazze di Bertesina, di Maddalene e di Polegge (unica portata a compimento) dei parcheggi di Via Cattaneo e di Viale Framarin”.
“Ma soprattutto lui, Assessore allo sport, che dopo tre anni e più di mandato e ad un anno e mezzo dalla conclusione della carica non può mettere nel conto delle opere fatte che alcune manutenzioni di palestre mentre nel bilancio delle tanto vituperate amministrazioni precedenti ci sono 6 campi da calcio in sintetico (che hanno sostituito impianti ridotti spesso alla terra battuta se non al fango), 4 tensostrutture, la copertura della tribuna del Campo Scuola di atletica, il completamento del campo di Baseball di Sant’Agostino. Un bilancio oggettivo e non contestabile che farebbe vergognare e che invece autorizza Celebron a spargere veleni.
“Ma è sulla questione di fondo, quella del nome del Parco della Pace che Celebron non si rende conto di sbagliare registro. Una cosa ha certamente dimostrato la triste vicenda del Dal Din: Vicenza è una città che ha vissuto nel suo passato eventi bellici importanti che hanno lasciato strascichi e conseguenze di lutti e devastazioni e ripudia la guerra in tutte le sue componenti. Chi ripudia la guerra non può che amare la Pace. E mettere in discussione questo dogma significa rischiare di isolarsi e di perdere. E’ successo tredici anni or sono, può tornare a succedere nuovamente. Lasci perdere le polemiche – conclude Formisano, i cambi di nome, e si metta a lavorare per portare a casa quei risultati che finora non si sono visti.
“Confondere la chiarezza con la stizza, la determinazione con l’acrimonia e la verità con i veleni sono qualità tipiche di chi sta a sinistra di Formisano, ma le sue dichiarazioni ci fanno capire che anche il segretario locale del PD abbia la stessa crisi di identità di Enrico Letta che racconta una realtà che non esiste” – risponde in un comunicato il vicesindaco Matteo Celebron a margine della nota del segretario cittadino del PD Federico Formisano – “Il rispetto per la storia politica di Formisano mi impone toni pacati, ma con pacatezza devo ricordare a lui che dieci anni di promesse e progetti non descrivono i risultati, che infatti non ci sono e il test definitivo si è visto alle primarie, dove l’outsider Dalla Rosa ha sconfitto sia Possamai, quindi il PD, che il protegè di Variati, Bulgarini D’Elci, e la vittoria di Francesco Rucco al primo turno ha messo il sigillo ai fallimenti del centrosinistra. Casomai Formisano dovrebbe spiegare alla città, non a me, quanto ha beneficiato l’amministrazione di centrosinistra del lavoro svolto dalle giunte di Hullweck. Cosa che infatti nessuno dalle sue parti ha mai riconosciuto. L’onestà intellettuale e anche politica presuppone che le cose fatte bene vadano dichiarate, indipendentemente da chi ne è il padre. E il lungo elenco di progetti non ancora realizzati non dipende dalla volontà o dalla capacità della nostra amministrazione” – continua Celebron – “ma dalle condizioni in cui il Variati bis, di cui Formisano era una figura non secondaria, ha lasciato Palazzo Trissino, cioè autentiche macerie cui abbiamo dovuto mettere mano subito perché la macchina comunale era stata abbandonata e trascurata. Il Municipio che avete lasciato, caro Formisano, era un apparato lento ed inefficiente, e noi non abbiamo trovato una macchina efficiente ed opere da inaugurare come è successo a voi dieci anni prima. Quanto al Parco della Pace, al di là della retorica sulle parole – chi non è a favore della pace? – e della rappresentazione che ne viene fatta dal PD, stiamo parlando di un’opera che costa alla collettività almeno 9 milioni e mezzo di euro di lavori, 470mila di progettazione, 400mila di direzione lavori e sicurezza, per non parlare del mezzo milione di euro ipotizzato per la gestione annua. Grazie alla nostra maggioranza siamo riusciti a rifunzionalizzare il parco con protezione civile e sport che garantiranno anche un abbattimento dei costi di gestione – conclude il vicesindaco del capoluogo berico -un progetto molto diverso da quello di cui parla Formisano che questa maggioranza ha ereditato migliorato”.