Parco della Pace partendo dalla base Del Din e l’eredità di quegli anni, Giovanni Selmo (Da Adesso in Poi Vicenza): la sfida partecipativa

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Parco della pace dietro Giovanni Selmo (Da adesso in poi Vicenza)
Parco della pace dietro Giovanni Selmo (Da adesso in poi Vicenza)

Pubblichiamo di seguito una nota sulla questione Parco della Pace a 15 anni dai fatti riguardanti la nuova base USA al Dal Molin a firma di Giovanni Selmo, consigliere comunale Da Adesso in Poi Vicenza, che l’ha presentata come domanda di attualità al consiglio comunale di Vicenza.

Dal Molin: cosa rimane di quella stagione? Rimane molto, anche se la sfida è stata persa. Si è respirato quanto pesa accettare di stare da una certa parte del mondo e la frustrazione di non poter decidere, di non poter disporre, del proprio (fragile) territorio.

Per molti giovani come me – all’epoca mi accingevo a finire il ciclo di studi superiori – è stata una vera e propria palestra di politica: dibattiti, assemblee, manifestazioni, la sensazione di dover esserci e provare a fermare un progetto imposto e violento sotto molti punti di vista: ambientali, sociali, culturali. Ricordo che in occasione della grande manifestazione con più di centomila persone ci siamo ritrovati per settimane, studenti di scuole diverse, per costruire un grande carrarmato di cartapesta che abbiamo trascinato per la città, con i fiori alla bocca del cannone. Tempi forse intrisi di idealismo e di riferimenti che ancora non capivamo bene, ma che hanno lasciato un segno profondo.

Il Parco della Pace quindi è stata una compensazione, insufficiente, ma un risultato ricco di significati. Sarà uno dei più grandi parchi urbani d’Europa. L’apertura è ormai imminente, e molti in città, partecipi o meno della stagione di 15 anni fa, l’attendono con ansia. A maggior ragione di questi tempi, quando gli spazi per restare a contatto con la natura e il bello divengono sempre più rari e indispensabili, e l’aria è letteralmente irrespirabile.

In questi 4 anni di amministrazione Rucco, composta da quelle stesse persone che tanto si sono battute per la base americana, quasi nulla si è discusso circa la sua gestione e partecipazione. Anzi, sia in campagna elettorale che dopo non sono mancate le frecciatine, i distinguo, le più o meno celate critiche via via accantonate ora che ci avviciniamo all’inaugurazione e alla conseguente foto con taglio del nastro.

Ambiente e comunità (Protocollo d’Intesa del 2011) sono le stelle polari, le due sfide del Parco, che sorge quindi anche con una chiara funzione idrogeologica e con una precisa “mission” sociale.

Un’area così grande come quella del Parco della Pace necessita ovviamente un lungo percorso per capire come possa essere vissuta, valorizzata, mantenuta e sorvegliata. In questi anni nulla è stato condiviso con la città, tradendo un obiettivo specifico della riqualificazione dell’area. In quale misura sono stati coinvolti i Comuni contermini, come Caldogno e Costabissara? Il Parco, inoltre, può essere al centro della candidatura di Vicenza a capitale italiana della cultura. La ricerca delle sementi, delle alberature, il lavoro sull’acqua e il landscape delle nostre montagne che quasi lo “abbracciano”, i resti archeologici ritrovati, per non parlare della possibilità di “eventi”, che tanto mancano alla città e della dimensione sportiva (anche utilizzando l’acqua) e culturale (orti, laboratori didattici, ecc.).

Abbiamo sempre auspicato che il Parco potesse far incontrare privati e associazioni per un progetto sinergico. Una gestione completamente “in house”, probabilmente insostenibile, andrebbe a penalizzare questo meraviglioso progetto come per altre riqualificazioni sul verde già viste e poi lentamente lasciate a se stesse. Anche i recenti “Patti di collaborazione” fra Comune e cittadini potrebbero aiutare in tal senso, perché perché e siste una Politica che la questione Dal Molin, con i propri limiti interni, ha incarnato: la voglia di interessarsi, esprimersi e vivere la città.

Rucco non la ignori e dia una risposta.

Giovanni Selmo, consigliere comunale Da Adesso in Poi Vicenza,