Il 3 maggio, a sostegno del giovane, per età ma non per curriculum politico, Giacomo Possamai, candidato sindaco del centrosinistra alle elezioni amministrative di Vicenza del 14 e 15 maggio, segna la discesa in campo, anzi no, il lancio del suo guanto di sfida alla destra di Rucco dell’unico politico di livello nazionale della città, che ci piaccia o no (e a noi a volte non è piaciuto): Achille Variati.
L’attuale eurodeputato del Pd lo fa dal “suo Parco della Pace” (il video è in copertina ma anche sul nostro canale YouTube LaPiù Tv e sull’omonima app gratuita scaricabile in ambiente iOs e Andoid) con un piglio, solo esteriormente, inconsueto per uno che, dopo una lunga scuola nella Dc di Mariano Rumor, vecchio ma ora rimpianto partito come rimpianti sono i tanti partiti che allora facevano vera politica senza allora impensabili maschere da “civici”, è stato, tra l’altro, tre volte sindaco di Vicenza, tre volte consigliere regionale e vicepresidente, nel terzo mandato, del consiglio regionale, presidente della Provincia, presidente dell’Unione delle Province Italiane, membro in quota UPI del Cda di Cassa Depositi e Prestiti, sottosegretario agli interni nel Conte 2…
Achille Variati, all’ingresso del cantiere attorniato da Possamai, da vari candidati delle liste che lo sostengono e da Giancarlo Albera, storico fautore del parco della Pace “partecipato”, ha, prima, ricordato quello che il parco, uno dei suoi lasciti se non proprio “il lascito” del terzo mandato da sindaco, doveva essere e cioè un grande luogo di bellezza e attrazione turistica, con una flora di grande valore naturalistico, corsi d’acqua da superare con ponticelli e tanto altro ancora da decidere anche grazie al coinvolgimento e alla partecipazione dei cittadini.
Ma, poi, Achille Variati ha denunciato che il parco della Pace è stato stravolto dalla giunta Rucco al punto che è stato disconosciuto da parte dei suoi stessi progettisti al di là di spazi (giostrine, barbecue…) che, pur se non previsti dal bando europeo vinto per essere realizzato, potrebbero essere accettabili se non ne rimanessero l’elemento caratterizzante
Da simbolo della lotta della città per non avere una seconda base Usa (“il cui spazio prima o poi mi auguro che riavremo!“) e, ha aggiunto Achille Variati, da opportunità turistica aggiuntiva, ma da integrare con le bellezze del passato che possono richiamare a Vicenza sempre più visitatori, il Parco della Pace, se non ripreso in mano da un’amministrazione di diverso colore, quella di Giacomo Possamai, sta diventando un’accozzaglia di spazi e di aree di ritrovo senza un disegno complessivo, che per nulla lo distinguono dai parchi di quartiere, senza poterlo essere per dimensioni e costi di gestione, di cui l’amministrazione uscente di fatto non si è occupata.
Ed è allora che Achille Variati conclude il lancio del suo guanto di sfida a Rucco a cui vuole che succeda un sindaco di ben diversa visione, Giacomo Possamai, con questa frase a dir poco forte tanto più se ascoltata da chi difficilmente in pubblico alza i toni: “i turisti vengono a Vicenza, vanno in Basilica Palladiana e poi magari prendono un battello a chiglia piatta e attraverso il Bacchiglione arrivano qui ma non non per vedere due giostrine, santa Madonna!, ma devono vedere la bellezza di una grande area!“.
Lanciato il guanto di sfida a Rucco, l’assist è stato prontamente raccolto dal candidato del centrosinistra per dire quanto qui già da noi riportato e da lui sintetizzato sempre nel video in copertina.
Il Parco della Pace dal 3 maggio è diventato, quindi, l’arena da cui il “generale” Achille Variati, sceso da Bruxelles, ha ripreso a muovere le sue truppe, di certo non insignificanti per l’esito finale della sfida del 14 e 15 maggio, salvo ballottaggio.
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