I cento anni del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise: un secolo di convivenza ideale tra uomo e natura

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Camosci Parco Nazionale Lazio Abruzzo Molise
Un branco di camosci (Foto FB: Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise

L’Italia è un paese tanto piccolo quanto ricco. La sua arte e la sua cultura sono celebrate in tutto il mondo, così come la sua natura. Dalle Alpi alla Sicilia, dalle montagne al mare, le aree protette sono davvero moltissime. In occasione del centenario della sua fondazione, scopriamo il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nel cuore dell’Italia.

Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise: cento anni di storia

Il Parco festeggia in questi mesi il suo primo secolo di vita insieme con suo coetaneo, il Parco Nazionale del Gran Paradiso, patrimonio inestimabile di Piemonte e Valle D’Aosta. In questi giorni hanno avuto luogo i festeggiamenti per l’importantissimo traguardo raggiunto: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha onorato queste due eccellenze, tra le più antiche riserve naturali del nostro Paese, come ospite speciale del convegno dedicato ai festeggiamenti, svoltosi a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica.

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Veduta sul Lago Artificiale di Barrea, nel cuore del Parco (foto FB: Valerio Politi)

Fondato nel 1922 per iniziativa di privati, il riconoscimento statale non tardò ad arrivare, già nel 1923. La scelta di festeggiare il centenario nel 2022 è stata dettata dalla volontà di onorare l’idea alla base della fondazione del Parco, fortemente voluto da un gruppo di cittadini. Da quel lontano giorno quasi tre generazioni si sono avvicendate nella cura di questo territorio. Il Parco si estende, per la maggior parte, nel sud della provincia aquilana, includendo alcune aree di straordinario valore paesaggistico, come Scanno e il suo lago. Dal 2001 la riserva ha aggiunto “Lazio e Molise” alla sua denominazione, in quanto la sua superficie nel corso degli anni aveva già visto alcuni ampliamenti, che hanno interessato diversi comuni della provincia di Frosinone e Isernia.

La fauna e la flora

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(Foto Twitter: @Avezzano_calcio)

Protagonista assoluto del Parco, nonché suo simbolo, è l’orso marsicano, accompagnato dal camoscio appenninico, entrambe specie endemiche della zona, e dal lupo. Tuttavia, le specie che popolano queste terre sono ben più numerose, tra mammiferi, anfibi, pesci e insetti; se ne contano inoltre circa 230 di uccelli, tra cui la maestosa aquila reale.

La flora ricchissima conta più di duemila specie diverse, tra cui alcune estremamente importanti per la ricostruzione della vegetazione appenninica nelle ere geologiche precedenti, come le specie relitte del pino nero e delle betulle.

Le faggete vetuste sono uno dei tanti motivi di orgoglio del Parco. Nel 2017 l’Unesco ha proclamato le “Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa” Patrimonio dell’Umanità. Sono tredici i Paesi europei ad aver visto le proprie faggete riconosciute, tra cui l’Italia, che ne ospita numerose, in varie regioni. Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ne contiene ben cinque. Il valore di questi boschi di faggi è dato dalla totale assenza della mano dell’uomo e dal ciclo biologico completo della sua flora. Qui i faggi, molti dei quali sono centenari, crescono, si riproducono e muoiono in maniera del tutto spontanea. I processi naturali ed ecologici che si innescano creano un ecosistema molto simile a quello delle foreste primigenie, favorendo lo sviluppo e la conservazione di numerose specie, sia animali che vegetali.

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Una faggeta vetusta (Foto Twitter: Your_Abruzzo)

 

L’uomo e la convivenza con la natura

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Gli spaghetti “alla chitarra”, la pasta tipica di questa zona, dalla singolare forma squadrata (Foto: Wikimedia Commons)

Il legame tra uomo e territorio è molto sentito. I venticinque comuni del Parco sono tutti piccoli paesini, sempre più in balia dello spopolamento. Alvito (provincia di Frosinone), conta meno di tremila abitanti abitanti, eppure risulta essere il più popoloso dei comuni del Parco. Molti degli abitanti di queste terre si dedicano alla pastorizia e all’apicoltura, vivendo dei prodotti della terra e dei propri animali.

La cucina e la gastronomia si distinguono quindi per la propria genuinità e per l’alta qualità dei prodotti, spesso di fattura artigianale. La pastorizia regala una grande varietà di formaggi (pecorino, caciocavallo, ricotte). Tra i prodotti tipici si annoverano anche pregiati liquori e dolci a base di mandorle e miele.

 

Il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise si colloca in una zona d’Italia ricchissima di bellezze naturalistiche. Non a caso, le regioni interessate ospitano altri famosi Parchi Nazionali: il Parco Nazionale della Maiella, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, e il Parco Nazionale del Circeo. La natura protetta di questi luoghi non si limita ai grandi parchi: queste regioni sono infatti sede di tante altre riserve naturali, dalle dimensioni più ridotte, ma altrettanto preziose. Si tratta di Parchi Regionali (come il Parco della Riviera di Ulisse in Lazio), o di Oasi del WWF.

Sembra quasi di sognare se si pensa che tanta purezza, in un mondo sempre più modernizzato e dominato dall’uomo, sia a pochi kilometri da noi, nel cuore dell’Italia. Eppure, questo sogno dura da ormai cento anni.