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"Non mi nascondo, ci meritiamo l'attenzione del mondo". Stefano Mei, presidente della Fidal, accende i riflettori sull'atletica italiana alle Olimpiadi di Parigi 2024. Dopo gli exploit agli Europei di Roma, ci si aspetta grandi risultati, in particolare dai big.
"Tamberi? Gimbo ha avuto qualche settimana fa questa preoccupazione che non gli ha consentito di gareggiare. Quando l'ho sentito chiaramente era preoccupato ma gli ho ricordato che è il campione olimpico in carica, e poi che a Roma ha saltato senza aver fatto gare. Può esserci l'incognita di non aver gareggiato. E' vero che il 2.29 l'ha 'pelato' alla terza prova a Roma, è stato un po' nervoso, ma poi è anche vero che poi ha fatto 2.37", dice. E Jacobs? "Per quanto riguarda Marcell, ha fatto lo stesso (di Tamberi ndr.): la scelta di non gareggiare più dopo Turku perché voleva prepararsi. I due anni dopo Tokyo per Marcell sono stati difficili. Lì la pressione ha giocato un brutto scherzo, confermare di essere il campione olimpico. Quindi hanno dovuto mettere fieno in cascina. Non si può sapere quanto possa valere", spiega. "Jacobs lo abbiamo visto tutti con gli occhi del 9''92 dopo gli Europei, un passo avanti dopo poco tempo. C'è da sperare che in questo mese ulteriormente ci sia stata una 'limatina', ci vorrebbe un decimo di limatina, ma anche dopo Roma c'è stato. Se riuscisse a limare un decimo cominciamo a divertirci", afferma.
Al di là dei top, ci sono tanti atleti in grado di lasciare il segno. "Questi ragazzi in questi 3-4 anni hanno fatto cose mirabolanti, siamo in attesa di vedere se ci stupiscono di nuovo. Andremo a fare un'Olimpiade importante, che dovrà stabilizzare il nostro attuale valore: quello di una nazione forte, che compete per i primi posti del medagliere. Sono tutti ragazzi che hanno la speranza di andare in finale. Chiaro che le medaglie contano molto all’Olimpiade, ma credo che loro abbiano vinto già arrivando qui con la convinzione di poter vincere". "E' cambiata la mentalità, l'atteggiamento, l'approccio alle gare -continua Mei- A parte Palmisano e Stano che hanno già vinto le Olimpiadi, e si presentano con una sicurezza nonostante il loro percorso che li ha portati qui: Antonella ha vinto l'Europeo, ma Massimo si rotto un dito del piede, ciononostante sono positivi, pronti a scendere su strada a dare tutto. Così è per tutta la squadra. C'è la possibilità di vincere tra le 6 e le 8 medaglie. Non sarà semplice, non è detto che ci si riesca, però non c’è un motivo per cui non si debba credere che questo non possa avvenire. Pensando a come eravamo fino a qualche anno fa dovremmo già essere contenti di questo". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)