È partito lo scorso 6 febbraio da L’Aquila il percorso “Facciamo semplice l’Italia. Parola ai territori”, che porterà il Ministero per la Pubblica amministrazione e il Dipartimento della funzione pubblica in un viaggio che toccherà tutte le Regioni d’Italia, per l’ascolto e il confronto con le realtà territoriali.
Uno dei pilastri del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è proprio la semplificazione burocratica, da attuarsi anche mediante interventi normativi finalizzati a ridurre il peso della burocrazia su cittadini e imprese.
La logica è quella del risultato ovvero l’effettiva riduzione dei tempi e dei costi delle procedure.
“Facciamo semplice l’Italia” muove in questa direzione e si propone di raccogliere le indicazioni e le proposte delle Istituzioni nei luoghi visitati, con particolare attenzione ai problemi più ricorrenti nei diversi ambiti amministrativi (dall’edilizia all’ambiente, dal lavoro al sociale) quali tempi d’attesa eccessivi, costi ripetuti, richieste inutili di documenti cartacei per avviare un’attività, certificazioni superflue o complicate da ottenere.
Semplificare attraverso l’ascolto, insomma.
La consultazione è lo strumento utilizzato per valorizzare le proposte di utenti e operatori della pubblica amministrazione, raccogliendo i loro suggerimenti per semplificare e migliorare le procedure.
Gli incontri non avvengono nella forma della conferenza, ma si tratta di una serie di appuntamenti operativi, durante i quali i partecipanti sono chiamati a parlare delle loro esperienze e ad avanzare suggerimenti.
Uno scambio che non si interrompe nelle singole giornate in presenza e prosegue con un apposito canale di comunicazione attivato per segnalare le criticità a priorità di attenzione e illustrare proposte di semplificazione.
Per sciogliere insieme i nodi che ancora legano il Paese, la partecipazione dei cittadini diventa momento strategico per il rilancio.
Partire dalla partecipazione dei cittadini è un segnale di attenzione nei confronti dell’intero territorio, perché il compito del governo è quello di rendere semplice la vita dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, soprattutto in questo momento storico di crisi a più livelli, in cui è emersa in tutta evidenza la necessità di avere risorse umane qualificate.
È indispensabile saper rendere davvero accessibili i servizi necessari a garantire i diritti fondamentali, attraverso procedure semplificate, prevedendo da parte degli organi deputati un concreto snellimento. Semplificare in ogni ambito è una priorità che oggi risulta ancora più attuale. Ascoltare e prendere atto di quanto emerge dal confronto con i singoli soggetti fruitori è un dovere che si traduce in garanzie di correttezza e di buon andamento della pubblica amministrazione.
Ciò si dice nella consapevolezza, però, che semplificazione dell’attività amministrativa non significa solo migliore fruizione dei servizi necessari da parte dei cittadini, ma significa anche riduzione dei costi a carico della collettività, sia in termini di stanziamenti di bilancio che in termini di costi complessivi (comprensivi delle ore-lavoro che l’acquisizione di inutili certificati e le code davanti agli uffici sottraggono ad ogni cittadino).
La semplificazione amministrativa deve costituire uno dei mezzi per raggiungere anche altri due dei principi generali dell’attività amministrativa individuati dall’art. 1 della l. n. 241 del 1990, quello dell’economicità (intesa come minor dispendio possibile di risorse economiche) e quello dell’efficacia (intesa come rapporto tra il risultato che ci si prefigge di raggiungere ed il risultato che effettivamente viene raggiunto dall’azione amministrativa).
Soltanto così semplificare diventa il mezzo migliore per ottenere una pubblica amministrazione che consumi minori risorse e che raggiunga gli obiettivi prefissi.
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Fonte: Meritocrazia Italia