La Cisl Fp solleva la questione part-time nella sanità vicentina: nel 2023 le domande presentate nell’Ulss 8 Berica sono state 394 e le concessioni inferiori alle richieste. La segretaria provinciale Elena Tonelli ha rilasciato delle dichiarazioni a Il Giornale di Vicenza a margine dell’esposizione dei dati dell’anno scorso.
Il sindacato parla di “pressing” per scongiurare la fuga dei lavoratori verso il privato: “Nel 2024 un accordo sindacale sottoscritto dalla Cisl ha permesso di aumentare la quota fino al 30% dei dipendenti (nell’Ulss 8), consentendo così di rispondere a tutte le richieste delle dipendenti – ha sottolineato -.
Ben diversi i numeri per quanto concerne l’Ulss 7 Pedemontana, dove i sì sono stati 51 su 165. Un problema – spiega Elena Tonelli, segretario provinciale – che si somma ad altri, quali gli stipendi non adeguati al caro-vita, ai carichi di lavoro eccessivi. Tutti motivi che spingono molti lavoratori del comparto a uscire dalla sanità pubblica”.
Il quadro tratteggiato dal sindacato, riferito a numerose figure, da Oss a ostetriche e fino a tecnici di laboratorio, si focalizza anche sulle figure femminili che – come ha spiegato la Tonelli – sono più sensibili alla possibilità di conciliare lavoro e famiglia.
In generale “molti decidono di prendere altre strade. Chi presenta domanda nel privato, chiedendo un orario ridotto trova molto facilmente lavoro. Questa tendenza, tuttavia, non fa che accrescere il malcontento tra i lavoratori mentre la sanità pubblica si impoverisce di competenze e risorse qualificate”, ha detto ancora Elena Tonelli.
L’Ulss 8 Berica, dal canto suo, sul tema afferma che nel triennio 2024-2026 saranno attribuiti 314 part-time per accogliere tutte le richieste, esaurendo così la graduatoria per qualsiasi profilo.
L’Ulss 7 Pedemontana riferisce che è stata adottata una programmazione dei posti da destinare alla trasformazione dei contratti a tempo pieno in part-time, presentata ai sindacati.
Fonte: Il Giornale di Vicenza