Boom di partenze per la quarta superiore all’estero: in Veneto sono 5 volte tanto rispetto al 2020

+390% per YouAbroad, player italiano leader di settore specializzato in High School Program

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Boom di partenze per la quarta superiore all’estero
Boom di partenze per la quarta superiore all’estero

Il sogno americano e la voglia di futuro vincono sul Covid-19 e non fermano i tanti ragazzi (e le loro famiglie) che scelgono di studiare all’estero, consapevoli dell’importanza sempre maggiore di una formazione internazionale.

È emblematico l’aumento di richieste registrato da YouAbroad, da oltre 10 anni punto di riferimento per i tanti ragazzi (dai 14 ai 18 anni) che scelgono di studiare in una scuola superiore estera per un trimestre, un quadrimestre, un semestre oppure un intero anno.

Gli studenti che in queste settimane stanno iniziando la scuola fuori dall’Italia con l’organizzazione sono quasi 4 volte di più di quelli del 2020, un incremento del 390% che sarebbe stato ancora più alto se l’organizzazione non fosse stata costretta a cancellare alcune partenze a causa delle ripercussioni che la pandemia sta ancora avendo su alcuni Stati.

Tutto esaurito anche per le partenze invernali del secondo semestre, periodo per il quale le iscrizioni sono state chiuse con due mesi di anticipo rispetto agli scorsi anni. Si conferma quindi il trend in crescita del 200% per le partenze tra gennaio e febbraio.

Le mete preferite restano Stati Uniti e Canada, con rispettivamente il 58% e il 35% delle preferenze, calano invece le partenze per i Paesi Europei, mentre resta stabile il Sudafrica. Differenze probabilmente attribuibili alla maggior attenzione degli Stati oltreoceano rispetto al tema della didattica in presenza.

Le Regioni italiane dove si registra la maggiore domanda sono al Nord, Lombardia e Piemonte, seguite a ruota dal Lazio e dall’Emilia Romagna. L’81% degli studenti che sceglie questo percorso proviene da un Liceo (Scientifico 40%, Linguistico 21%, Classico 17%).

 

Patrizia Groppo, Managing Director di YouAbroad, spiega: “L’anno all’estero sta ormai diventando un’esperienza imprescindibile per poter accedere alle più prestigiose Università con percorsi internazionali fuori Italia e, sempre di più, anche nel nostro Paese.Nonostante la situazione internazionale attuale e le incertezze determinate dalla pandemia sono, quindi, sempre più numerose le famiglie che si rivolgono a noi per il periodo di studio all’estero dei propri figli, riconoscendo il valore inestimabile di questa esperienza, soprattutto in termini di crescita personale e accademica. La possibilità di studiare in una High School all’estero, di apprendere una nuova lingua, di crearsi un network internazionale destinato a durare per sempre, nonché lo sviluppo di competenze trasversali indispensabili per il futuro accademico e professionale, in Italia e nel mondo, sono solo alcune delle motivazioni che, anche in tempo di Covid, spingono le famiglie ad investire sul futuro dei propri figli. 

Le testimonianze degli Exchange Student e delle loro famiglie:

Sofia Rosato, 16 anni, di Roma, racconta: “È il momento di prendere in mano la mia vita e andare verso il mio sogno. Ero una bimba quando dicevo che volevo vivere in America come nei film e ora a quella bambina voglio dire che ha realizzato il suo sogno. Non senza difficoltà: ammetto che dentro di me scorrono mille emozioni, paura, felicità, ansia, ma ora sono qua e non mi pento di nulla, so che vivrò l’anno migliore della mia vita. Sono grata alla mia famiglia per questa possibilità e grata anche alla mia host family per aver scelto di ospitarmi, mi sento già a casa con loro e non potevo chiedere di meglio. Mi mancherai Italia ma per me è arrivato il momento di aprire le ali, ci vediamo tra un anno!”

Marina, mamma di Marco Susanna, 16 anni di Inzago (MI) spiega: “Dopo 6 anni dal mio primo figlio che ha fatto la stessa esperienza ora parte anche Marco, destinazione Florida, USA. 10 mesi lontano sono tanti, soprattutto in un periodo di incertezza come questo. In questo momento sono la classica mamma italiana, ma so che l’ansia che mi aggroviglia lo stomaco sparirà perché questa esperienza è il meglio che io possa offrire a mio figlio in questo momento. Allargare i propri orizzonti, crescere e cercare di conoscere il più possibile una cultura diversa è una scuola di vita”.

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