Si tratta – annuncia in una nota l’Indipendentista Veneto Alessio Morosin – di una vera novità sulla scena politica del Veneto ormai stanca di essere ostaggio dei giochi politici dei partiti italiani. Lega in primis.
Serve un’azione unitaria convinta territoriale, trasversale, non asservita ai partiti italiani, non condizionata, che ponga il Popolo e il Territorio Veneto al centro di un progetto politico di autogoverno. Il programma politico abbozzato mette al centro di tutto la Famiglia e la Persona.
Ritiene poi che il Lavoro e l’Impresa debbano essere pensati in termini diversi con particolare attenzione a una fiscalità non più giugulatoria, insensata e da colonia di una realtà come l’Italia ormai allo stato fallimentare. Rendere la Sanità una eccellenza europea svincolata dalle normative burocratiche italiane.
Tra i vari punti del programma poi, importantissima è l’attenzione alle Infrastrutture del territorio e informatiche, oltre che alla Ricerca d’avanguardia. I giovani sono il nostro bene più prezioso, non possono essere lasciati scappare all’estero. E poi ancora, per un Veneto che ha il suo petrolio nel Turismo, l’Ambiente, il Territorio e l’Agricoltura sono obiettivi sui quali investire massicciamente.
Dopo il fallimento del Risorgimento Italiano un partito territoriale come il Partito dei Veneti mira a rilanciare un Rinascimento della Cultura, dell’Arte e del Benessere in tutte le sue espressioni.
Con questi ambiziosi ma concreti progetti lanciamo unitariamente, fin d’ora, la sfida a Zaia che, pur apprezzato come amministratore, è succube della politica di Salvini che è alla conquista dei voti del Sud e lo tiene in stallo anche sul tema dell’autonomia.