Parzani (Borsa italiana): “Sulla parità di genere c’è ancora da fare”

176

(Adnkronos) – “Questo evento ha un'importanza enorme, in quanto abbiamo bisogno di prendere consapevolezza di cosa ancora manca da fare. Pensiamo di avere fatto tanti progressi e in effetti ne abbiamo fatti tanti, ma mi permetterei di dire che non ne abbiamo fatti abbastanza. Premiare le aziende che stanno facendo dei progressi, anche rimettendosi in gioco anno su anno, secondo me è il modo giusto di riconoscere che c'è una direzione, che vediamo l'orizzonte, ma effettivamente la linea è ancora un po’ lontana”. Lo ha detto Claudia Parzani, presidente di Borsa italiana, in occasione della seconda edizione dei ‘Winning Women Institute Awards’, durante la quale sono state premiate le tredici aziende che negli ultimi sei mesi hanno ottenuto la certificazione di parità di genere. “Personalmente ho dedicato veramente tanto della mia vita a questo tema. Borsa sta facendo molto bene, basta guardare la prima linea manageriale: ci sono veramente tantissime donne, ma soprattutto c'è una consapevolezza del tema del talento, che è quello secondo me a cui dobbiamo tendere – spiega Parzani – ovvero, il tema non è tanto le donne, ma tutto quello che crea diversità. Il valore della diversità è enorme, così come lo è l'importanza di scegliere i migliori talenti per le nostre aziende”. In questa occasione, Parzani ha ricevuto uno dei due premi speciali “Il cuore oltre l’ostacolo” per il suo continuo impegno professionale e personale per supportare l’empowerment delle donne e la crescita della cultura dell’inclusione e della parità di genere in Italia. “Secondo me, in questi anni, ogni donna che ricopre una posizione deve pensare che rappresenta tante altre donne ed essere molto brava e generosa, perché questo è il momento di dare un esempio di un modello diverso. Quindi, facciamo scendere gli ascensori, facciamo salire tanti ragazzi e ragazze di talento. Non facciamone un tema di genere ma di merito e di talento. Questo è il senso di responsabilità che porto, che è la stessa cosa che insegno alle mie figlie”,ha concluso.  —lavorowebinfo@adnkronos.com (Web Info)