Passa il tempo ma qualcuno della opposizione in Consiglio Comunale di Vicenza insiste nel proporsi come un avversario agguerrito e determinato perseverando con un doppio atteggiamento. Nessuno dei due metodi ha un minimo di struttura portante se non una scelta affrettata e superficiale che rende il tutto più patetico che interessante. Ma tant’è quel che passa il convento è questo balbettio inconcludente e di questo ci si deve accontentare. Tralascio, se non con un breve cenno per indicare un costume che sa di stantio, tutto l’ambaradan nato attorno alla vicenda, ampiamente smentita da tutti i soggetti interessati, relativa alla favola costruita sulla base di qualche bisbiglio uscito dalla bocca dello sprovveduto di turno.
Cito la faccenda che affermava che il sindaco di Vicenza Francesco Rucco avrebbe richiesto, ottenuto, messo in cassaforte, oppure addirittura seppellito in giardino la tessera della Lega. Imperterriti personaggi della sinistra dura e pura, PD o Civici, si dilungano in consigli sulla correttezza e sul rispetto degli elettori ecc. ecc. fino a sfiorare l’insulto e a precipitare nel ridicolo.
Ma torniamo agli atteggiamenti della opposizione consiliare. Il metodo n. 1 è quello di appioppare alla nuova amministrazione tutti i guai prodotti dalla precedente gestione. Dallo sfalcio dell’erba nei giardini pubblici e lungo le sponde dei fiumi, ai marciapiedi traballanti, alle carenze strutturali di ambienti e opere varie, per finire con la questione delle AIM vista con l’occhio di falco del consigliere prof. Raffaele Colombara (da ora citato come CRC) che pubblica su VicenzaPiu.com quanto qui riporto “Apprendo con molta preoccupazione quanto affermato dal presidente di AGSM Croce (GdV, 1.9.2018). Croce ribadisce per l’ennesima volta che il concambio raggiunto nella precedente ipotesi di fusione stilata dalle amministrazioni di comunali di Vicenza e Verona (Vicenza 42%, Verona 58%) per Vicenza risulta essere troppo alto. Afferma inoltre che la fusione arriverà in tempi celeri e che si ridiscuterà completamente l’assetto stipulato precedentemente.”.
CRC fa seguire quest’altro brandello “A tutto ciò si aggiungono le preoccupanti dichiarazioni del segretario regionale della Lega, Gianantonio Da Re, il quale sembra voglia dirigere dall’alto un’operazione di fusione tra AGSM – AIM– Ascopiave“. E ancora “A fronte di questo scenario ciò che più preoccupa è il silenzio assordante della nostra Amministrazione. Le ipotesi sono dunque due: o il nostro sindaco Rucco non sta capendo quello che sta succedendo, oppure si presta ad essere il manichino di una regia politica più alta. A questo si aggancia perfettamente l’indiscrezione di una sua imminente adesione al partito di Salvini, da ufficializzare in un momento per lui più opportuno.“. Per finire con il metodo n. 2 “Chiedo ufficialmente così anche l’intervento del vicesindaco Tosetto, con delega alle Partecipate, ed ex segretario cittadino di Forza Italia. Dopo lo schiaffo rifilato da parte della Lega in campagna elettorale con lo strappo sul nome del candidato sindaco designato da forza Italia, ora si sta verificando la prova di forza definitiva: tutto nelle mani della Lega.”
Per quanto riguarda la faccenda delle AIM, prima o poi avremo modo di leggere la documentazione e verificare se quello che racconta CRC è frutto di verità o di fantasia, oppure se nel contempo, dopo il gioco a ping pong fatto dalla precedente amministrazione con Verona, i termini sono cambiati e per quali motivi. Il nostro eroico CRC preoccupatissimo per una cosa ancora al di là da venire, non mi pare che abbia denunciato una qualche preoccupazione per il modo con cui è stata condotta la faccenda della cessione della Fiera di Vicenza. Eppure ha fatto non poco rumore sebbene il tentativo di mettere la sordina a tutto sia anche in parte riuscito. Ma il risultato è talmente evidente che non solo preoccupazione doveva suscitare ma anche indignazione. Mi soffermo ancora un momento sul metodo n.2. Il tentativo, presente anche nelle parole del CRC, di mettere zizzania tra FI e il resto della coalizione. Ovverossia Divide et impera, un metodo antico, che, però, è praticato da chi, comunque, è a capo di qualcosa e vuole imperare su tutto e tutti, mentre questo non ci pare sia il caso di CRC.
Questo metodo ha avuto in tempi lontani maestri nel fare questo giochetto. Perfino gli antichi romani se non addirittura Filippo il Macedone. Ma oggi il tempo e la situazione (e i protagonisti) non sono quelli. Sono altri. Le macerie del nostro Paese non sono le gloriose rovine dei templi e dei monumenti romani. Sono le rovine lasciate anche a Vicenza da amministratori che ora, posti ai margini della scena locale dovrebbero, quanto meno, domandarsi il perché il loro patrimonio di consenso si sia volatilizzato e forse, non chiudendo gli occhi su se stessi, troverebbero la strada per cercare di recuperarne almeno una parte.