Passaggio Tav a est di Vicenza con cenni… all’ovest: costruttiva audizione in commissione di Cicero, impegno di Possamai, commenti di Asproso

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Tav Tac, audizione di Claudio Cicero in Commissione Territorio
Tav Tac, audizione di Claudio Cicero in Commissione Territorio

La proposta per il passaggio della Tav Tac nella zona Est di Vicenza, avanzata il 3 gennaio scorso da Claudio Cicero, è stata discussa oggi, 25 gennaio 2024, in seno alla Commissione Consiliare Territorio del Comune di Vicenza, convocata per l’audizione dell’ex assessore della Giunta Rucco, ex consigliere comunale, oggi fuori dall’assemblea di Palazzo Trissino, nella Sala di Consiglio Comunale di Palazzo Trissino, dalla presidente Cecilia Bassanello, su richiesta dei consiglieri comunali Jacopo Maltauro e Nicolò Naclerio.

Quello dell’Alta Velocità è un argomento non nuovo per Claudio Cicero, che se ne occupa dal 1999 e che da candidato sindaco di Vicenza alle scorse elezioni (fuori dal ballottaggio, ndr), aveva presentato il suo “Progetto Salva-Vicenza”, ovvero, una serie di accorgimenti per abbattere l’impatto dei cantieri e delle opere previste sulla vita dei cittadini di Vicenza.

Tav Tac, mappa della proposta di Cicero
Tav Tac, mappa della proposta di Cicero

Proviamo a condensare il ragionamento di Cicero, fatto alla presenza anche del sindaco Giacomo Possamai e di esponenti di Rfi, tanto più che il politico/tecnico è parso puntuale e conciso grazie anche all’utilizzo esplicativo di varie immagini.

Partendo dalla zona ovest Cicero dice che secondo lui si può ancora intervenire sul progetto del secondo lotto e chiede di arrivare con i quattro binari fino alla Fiera. Poi dalla cosiddetta fermata Fiera, che definisce inutile, si può arrivare in stazione con i tre binari, che è la soluzione chiesta in campagna elettorale anche dalla coalizione di centro sinistra e, in particolare, da Coalizione civica, che lo stesso Cicero ha citato nella persona di Ciro Asproso, suo portavoce, presente e ben attento tra il pubblico sparuto nonostante la delicatezza del tema affrontato da Cicero ma reso poco noto pubblicamente (qui, almeno, il nostro articolo, ndr).

Tornando al politico “audito”, se Coalizione Civica pensava di arrivare con i tre binari da Altavilla, dove adesso si sono fermati i lavori, Cicero fa ora un ragionamento forse più pragmatico e dice “lasciamo pure che arrivino con i quattro binari alla fiera di Vicenza, poi dalla fiera fino alla stazione continuiamo con i tre binari”.

Questa effettivamente potrebbe essere una soluzione, perché tra l’altro i treni devono rallentare per arrivare alla stazione; quindi, sarebbe anche giustificata la soluzione dei tre binari. Qual è l’inconveniente? L’inconveniente – sottolineato a chi scrive da Ciro Asproso – è che siamo già in una fase di progetto approvato, di fatto sono già partiti gli appalti e soprattutto sono partite le procedure di confisca degli edifici per tutta la parte della zona ovest. Quindi, per l’esponente di Coalizione Civica, critico con l’ex sindaco Rucco che “ha speso cinque anni a girarsi i pollici”, il rischio è che RFI dica sostanzialmente “cari signori, ci dispiace ma, anche se volessimo accedere alla vostra richiesta dal punto di vista tecnico, dal punto di vista del procedimento non lo possiamo più fare perché ormai è troppo tardi”.

Dalla stazione in poi, tema ancora da affrontare, Cicero premette che siccome, comunque, non si può uscire con i 4 binari della stazione perché c’è la strozzatura di Porta Monte, in tutti i casi la scelta di RFI è quella di far passare i treni veloci sulla linea storica e di far transitare tutti quanti gli altri treni, i regionali più i treni merci, lungo la linea Schio – Treviso dopodiché rientrerebbero in affiancamento.

La proposta che, a questo punto, fa Cicero è questa: “lasciamo che questi treni proseguano, quindi imbocchino la Schio – Treviso, proseguano (bisognerebbe capire se siamo ancora a Vicenza o in territorio di Quinto Vicentino, ipotesi più probabile, ndr) facendo una curva e portandosi in affiancamento alla A31. Scendiamo, quindi, lungo la A31 più o meno fino a Lerino nel territorio di Torri di Quartesolo (da quel, non tanto, che si è capito per la voce meno stentorea del solito del politico vicentino, poco aiutato dal sistema audio, e, quindi, con la necessità di essere più precisi sulle mappe, ndr), una volta incrociata la vecchia linea Milano – Venezia, scendiamo e utilizziamo quel sottopassaggio per fare anche il salto del montone, quindi risolviamo un problema purtroppo molto gravoso. Quindi quando i treni locali riemergono, lo fanno  in una posizione che consentirebbe di evitare il salto del montone. A quel punto i treni veloci proseguirebbero sulla linea nuova, i treni locali resterebbero invece sulla linea vecchia”.

Qual è il limite di questa proposta?, osserva, su nostra richiesta, Asproso fuori Sala Bernarda (in Commissione non sono consentiti interventi di chi non ne sia membro, ndr) -. Il primo limite è che noi andiamo a interferire con i comuni di Quinto e Torri di Quartesolo, i quali potrebbero anche non essere d’accordo, in particolare Quinto Vicentino, anche se Cicero ha sostenuto che Quinto non ne avrebbe motivo perché otterrebbe una stazione che oggi non ha. Questa, certo, potrebbe essere una soluzione, purtroppo dal punto di vista politico noi scontiamo il fatto che si è rotto il fronte dei comuni, e di questo dobbiamo solo… ringraziare Variati. Quando si iniziò a parlare per la prima volta della questione nuova linea Tav Tac, tutte le riunioni venivano fatte con il comitato dei sindaci che teneva insieme tutti i sindaci dei Comuni che erano attraversati del percorso. Purtroppo, quel sistema si è rotto, Vicenza è andata per conto suo e adesso non sarà facilissimo per Giacomo Possamai andare a convincere il sindaco, in particolare, di Quinto Vicentino”.

L’altra questione che dobbiamo capire – dice, poi, Ciro Asproso – è se Rfi è disponibile ad allungare il tracciato della Tav Tac perché Cicero dice che in realtà non si allunga perché più o meno sono i 4 chilometri da fare per restare in affiancamento. Però, dopo, bisogna vedere se effettivamente è così, noi non lo sappiamo. Però di positivo dell’incontro di questa sera è quello che ha dichiarato a chiusura dell’audizione Possamai, facendo tesoro delle considerazioni fatte da Cicero. Possamai ha detto che chiederà a RFI di comparare anche questa soluzione oltre alle 3 che hanno già preso in considerazione. Quindi mi pare che questo sia già un impegno importante da parte dell’Amministrazione comunale per esperire il tentativo di considerare anche questa soluzione”.

Di sicuro, di ulteriormente positivo c’è che tutto l’intervento di Cicero sulla Tav ad est (e ovest) di Vicenza, al quale hanno posto domande costruttive Tonello, Pilan e Maltauro, che aveva proposto l’audizione, si è svolto in un clima collaborativo e sereno di valutazione su un tema i cui sviluppi condizioneranno moltissimo i prossimi 10 anni, almeno, di Vicenza.