La Guardia di Finanza di Treviso ha scoperto un maxi-sistema di evasione fiscale all’aeroporto “Antonio Canova”: ben 1.310 passeggeri “fantasma” sono transitati dallo scalo trevigiano nel 2023 su voli aerotaxi senza pagare l’imposta erariale dovuta, causando un danno all’Erario di 137.500 euro.
I voli aerotaxi sono voli non di linea, effettuati con velivoli di piccole dimensioni, che offrono un servizio più confortevole e rapido rispetto ai voli di linea. I passeggeri di questi voli sono spesso imprenditori e turisti che vogliono risparmiare tempo ed evitare code.
L’imposta erariale sui voli aerotaxi è pari a 100 euro per le tratte inferiori a 1.500 km e 200 euro per quelle superiori. Deve essere pagata dal singolo passeggero direttamente al vettore, che a sua volta è obbligato a versarla allo Stato.
Le Fiamme Gialle del Gruppo di Treviso hanno individuato i passeggeri “fantasma” dell’aeroporto veneto incrociando i dati delle dichiarazioni depositate dai vettori con i versamenti effettuati presso la Ragioneria dello Stato.
Le compagnie aeree che non hanno versato l’imposta erariale saranno sanzionate per circa 41 mila euro, pari al 30% delle somme evase.
Già nel biennio 2022-2023 la Guardia di Finanza di Treviso aveva scoperto un altro sistema di evasione fiscale all’aeroporto “Antonio Canova“. In quel caso erano stati individuati 2.446 passeggeri “fantasma” che avevano causato un ammanco alle casse dello Stato di 267.340 euro.
L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso ha avuto il fine di tutelare le casse dell’Erario e di ristabilire il rispetto delle regole di concorrenza nel settore dei trasporti aerei.