I leoni da tastiera che pensano di essere progressisti (e già il fatto che credano di pensare è umoristico di per sé) hanno letteralmente benedetto il cielo, è il caso di dirlo, perché il novantunenne patriarca ortodosso ucraino Filarete si è preso il covid dopo aver asserito che la malattia era una punizione divina nei confronti degli omosessuali.
E nella loro suprema intelligenza hanno fatto 2+2 e scritto che allora anche Filarete era gay.
Peccato che così non abbiamo fatto altro che dargli ragione: se Filarete è gay e Dio manda il covid ai gay, Filarete ha perfettamente ragione!
Già sento l’obiezione intelligente: “Ma era una battuta per prenderlo in giro…”.
Una battuta rivelatrice della fatica che non si vuole fare a sforzarsi a pensare troppo.
Si poteva, ad esempio, dire: “Grande Filarete, si è preso il covid per capire se fosse una punizione sufficiente per i gay. E magari protestare con Dio perché era meglio la peste bubbonica…”.
La mia impressione però è che molti che se la tirano da progressisti appartengano alla categoria di quelli per i quali è facile essere contro le discriminazioni ma é difficile essere pro-gay, o pro-zingari o pro-magrebbini.