Patrik Zaki, approvata quasi all’unanimità mozione per liberazione. Gruppo PD: “stridono parole di Pan su ingenuità”

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Patrick George Zaki libero! (Amnesty)
Patrick George Zaki libero! (Amnesty)

“Con l’approvazione di questa mozione abbiamo dato un segnale simbolico ma importante: stiamo dalla parte della democrazia, quello che sta subendo Patrick Zaki è inaccettabile e il governo italiano deve fare tutto il possibile per ottenere la sua scarcerazione. Incluso il conferimento della cittadinanza”. Così in una nota i consiglieri regionali del Partito Democratico Giacomo Possamai, Vanessa Camani, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis commentano il via libera quasi all’unanimità, solo due astenuti, alla mozione presentata dal capogruppo dem Giacomo Possamai e sottoscritta dall’intera opposizione. “Lo scorso aprile – evidenziano i consiglieri – il Parlamento si espresse positivamente relativamente alla cittadinanza a Patrick Zaki. Con questo passaggio, si dà l’opportunità al nostro ambasciatore in Egitto di far valere i diritti di Zaki in modo completamente diverso, monitorando più adeguatamente sia la fase processuale che le condizioni di detenzione”.

“Da troppo tempo l’Italia chiede, seppur con troppa delicatezza, chiarezza su Giulio Regeni, torturato e ucciso nelle carceri del Cairo. E oggi siamo nuovamente a discutere di una situazione di prigionia che va avanti da oltre un anno, con accuse pretestuose senza un vero e giustificato motivo, per un studente della nostra Università. Quello del rilascio dei prigionieri di coscienza è un tema su cui non solo l’Italia ma anche l’Unione Europea dovrebbero fare sentire la propria voce con più forza”.

“Siamo perplessi, nonostante il voto favorevole della Lega, dalle parole del capogruppo consigliere Pan. Parole che descrivono l’ingenuità di Zaki, che al contrario dovremmo ringraziare. Un giovane che si batte per un futuro migliore. Parole che vertono sulla contrapposizione tra i diritti dei cittadini italiani all’estero e quelli di uno studente egiziano”. Riteniamo assurde le parole dette. Se ci sono connazionali che subiscono detenzioni ingiuste o addirittura pagano con la vita, li difendiamo con forza, proprio come accaduto con Giulio Regeni. Qui si tratta di dare strumenti al Governo per tutelare una persona che ha un legame profondo con l’Italia. Con l’Egitto abbiamo fortissime relazioni commerciali e perciò è ancor più necessario fare questa battaglia, piantando dei paletti precisi” concludono i consiglieri dem.